di Federica Serfilippi
La chiave per risolvere il giallo di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa lo scorso 9 ottobre, potrebbe essere contenuta nei dispositivi elettronici sequestrati agli indagati. È su questi che l’analista forense Luca Russo, su ordine del pm Andrea Laurino, dovrà lavorare per cercare di chiarire gli infiniti misteri che accompagnano la sparizione della 64enne. L’incarico al consulente è stato affidato ieri pomeriggio nei uffici della procura, come atto ripetibile. Dunque, una volta finita l’analisi dell’esperto, la magistratura o gli avvocati di Giuseppe e Simone Santoleri, indagati a piede libero per concorso in omicidio e occultamento di cadavere, potranno chiedere una nuova verifica. I dispositivi elettronici (4 cellulari e un pc) erano stati sequestrati sabato pomeriggio, durante il secondo sopralluogo avvenuto a casa degli indagati, a Giulianova, in via Galileo Galilei. Solo su una parte degli apparati informatici verrà svolta la consulenza. Potrebbe essere decisiva ai fini dell’inchiesta.
Il giallo di Reny, infatti, non è stato ancora risolto. Neanche le telecamere poste lungo la statale adriatica, quella che nel pomeriggio del 9 ottobre avrebbero percorso Renata e l’ex marito Giuseppe a bordo di una Fiat 600, possono aiutare gli investigatori. Ancora prima che partissero le ricerche le immagini si sono cancellate automaticamente. Le spycam pubbliche conservano i frame per un periodo di tempo che di solito non supera i 7 giorni. Dunque, agli inquirenti non rimane che affidarsi ai rilievi dei Ris e all’analisi dei supporti informatici.
Il giallo di Renata Rapposelli, i Ris setacciano casa e auto degli indagati
Il giallo di Renata Rapposelli: indagati in concorso per omicidio l’ex marito e il figlio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Potevano aspettare qualche anno per indagare ! Che tristezza !