“Oggi, più che mai, l’Istituto Bruno da Osimo mette in campo tutte le sue forze per continuare ad offrire un servizio ai bambini e alle loro famiglie. Il luogo è la palestra del Plesso che diventa lo spazio della condivisione, lo spazio della novità delle sezioni dell’infanzia. Così anche dall’emergenza nasce l’opportunità: per le insegnanti quella di progettare e inserire nella didattica nuove attività, per gli alunni quella di sperimentare laboratori in spazi più ampi che favoriscano anche il dinamismo del gioco”. La presenza dei topi nella scuola materna (leggi l’articolo) ha costretto ad un altro giorno di chiusura del plesso per permettere la terza derattizzazione da settembre ad oggi, la preside dell’Ic Bruno da Osimo, Elisabetta Monticelli Cuggiò, e le insegnanti non si sono perse d’animo e hanno organizzato le lezioni nella palestra della scuola dell’Arcobaleno di San Baigio.
“E non succede per caso che una scuola non si fermi nonostante l’emergenza: la scuola non si ferma se c’è una volontà forte da parte di tutti gli operatori di farla andare. – hanno scritto in una nota stampa – Così anche le due classi prime della scuola primaria, che nel plesso dell’Infanzia ususfruiscono a rotazione (in funzione delle discipline) di un’aula, oggi sono regolarmente al lavoro negli spazi idonei individuati nel Plesso della primaria. L’impegno didattico è quello di attivare ogni accortezza possibile a vantaggio degli alunni, con interventi che in queste ore si stanno susseguendo secondo i tempi necessari di esecuzione e con la consapevolezza di vivere sì un momento di disagio ma altrettanto secondo la naturalezza propria dei bambini che svolgono, nonostante tutto, con serenità, la loro giornata di studi. Di questo la Scuola deve preoccuparsi: del benessere degli alunni e delle attività didattiche. Il resto, secondo la competenza di ciascuno”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Definire opportunità lezioni nell’atrio o in aule sovraffollate (32 bambini + insegnanti) ci vuole un bel coraggio