È tregua, almeno per il momento, tra sindacati e l’amministratrice unica di Aerdorica, Federica Massei. Davanti al prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, la manager si è detta disponibile ad accogliere le richieste sindacali su un taglio del costo del lavoro più equilibrato, purché si raggiunga quel risparmio di 1,5 milioni stabilito dal ctu. Dal canto loro le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti hanno deciso di rinviare lo sciopero ipotizzato nei gi giorni scorsi dalle organizazioni sindacali. Lunedì prossimo (20 novembre) un altro passaggio cruciale nella vertenza, l’incontro con l’assessore alle Infrastrutture e vice presidente della Regione Marche, Anna Casini, per discutere delle prospettive dello scalo. Subito dopo nuova assemblea dei lavoratori. «Andremo a verificare le reali disponibilità dell’azienda a trattare i temi che sono sul tavolo – dichiara Valeria Talevi, segretaria generale Filt Cgil Marche -, così da evitare i 30 esuberi».
E mentre in prefettura si discuteva del futuro dello scalo marchigiano e dei suoi lavoratori, a palazzo Leopardi, sede del Consiglio regionale, l’ex governatore della Regione Marche, Gian Mario Spacca, è stato ascoltato dalla commissione consiliare d’inchiesta su Aerdorica.
L’AUDIZIONE DELL’EX PRESIDENTE SPACCA
Quale fu l’esatto divenire delle vicende che interessarono l’aeroporto delle Marche negli anni della sua presidenza? Quali furono i progetti pensati per il rilancio dello scalo in un periodo di crisi generale (crisi finanziaria internazionale) e particolare (indebitamento della società)? Come cambiarono le strategie all’indomani della marcia indietro del magnate argentino Eurnekian? Questi i principali interrogativi che i componenti della Commissione hanno posto a Spacca, nel corso dell’audizione. L’ex presidente Spacca, alla guida dell’Esecutivo regionale per due mandati, dal 2005 al 2015, ha ricostruito le vicende di quegli anni.
Un assioma ha guidato l’esposizione dell’ex presidente Spacca: la «posizione logistica e strategica dell’aeroporto delle Marche era ed è unica nel mondo». In questo quadro, unitamente al piano di costruzione della strategia di macroregione adriatica, il disegno di creare un nuovo volano di crescita rappresentato dal turismo, si collocava la strategia regionale. Ma, quelli furono anche anni di profonda crisi finanziaria di ampiezza globale che interessarono anche il tessuto economico manifatturiero marchigiano. Passando, poi, attraverso l’era Morriale si giunge, tra il 2011 e il 2012, alla fase di messa in vendita con la trattativa che interessò l’imprenditore argentino Eurnekian, poi saltata. «La strategia della Regione rispetto alla vendita non cambiò – ha ricordato Spacca – ma occorreva creare i presupposti per vendere bene». Qui si collocano le scelte relative alla razionalizzazione delle spese, della sostituzione del vettore Ryanair con Easyjet, l’ipotesi di realizzare un outlet, il potenziamento del traffico merci, il sostegno alla attività turistica. Poi, ancora il piano di diversificazione (scuola di volo, smontaggio e rottamazione aerei dismessi) e alleggerimento dei costi generali (quelli inerenti il personale). Della gara europea (2014) vennero investite 185 società, con inviti depositati formalmente al Ministero. Di queste, 12 depositarono manifestazione di interesse con richiesta di ingresso alla data room. Infine, furono 2 le offerte giuridicamente vincolanti, Novaport e un consorzio italiano. Il resto della storia è cosa nota, con il bando di vendita bocciato dall’Enac e dall’Europa qualsiasi ipotesi di acquisizione di quote pubbliche della società da parte dei privati andata in fumo. Oggi un nuovo bando si è aperto per l’acquisizione di Aerdorica sulla quale pende però lo spettro del fallimento. Per il presidente della Commissione Aerdorica, Sandro Zaffiri, «oggi è stato messo un ulteriore tassello nel quadro della conoscenza delle vicende che hanno interessato l’aeroporto, ma, soprattutto, è stata data una speranza e una prospettiva per il futuro dell’aeroporto delle Marche«. «Utilissima ed efficace audizione dell’ex presidente Spacca – ha rilevato il vicepresidente della Commissione Enzo Giancarli –. Le sue dichiarazioni hanno messo in evidenza con forza il valore strategico dello scalo e delle altre infrastrutture che insistono in questa area geografica, hanno evidenziato lo scarto che vi è stato tra l’indirizzo politico e la governance societaria, hanno, inoltre, confermato la necessità di salvare l’aeroporto. Pertanto, la gara in atto per l’ingresso di un socio privato, le misure adottate da Giunta e Consiglio regionale, con la messa a disposizione di importanti risorse, sono giuste e indispensabili per raggiungere l’obiettivo di fare uscire dalle difficoltà la Società Aerdorica e rilanciare lo scalo».
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