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Ancona 2018, Mancinelli cerca sfidanti:
Primarie del centrosinistra il 28 gennaio

ELEZIONI – Presentato il programma e la coalizione, il sindaco: “Più attenzione a decoro, sicurezza e ambiente per il prossimo mandato”. Le Primarie, una formalità? Il segretario Pd Giovanni Cardoni: “A Fabriano non le abbiamo fatte e abbiamo perso. E' stata Valeria a chiederle con forza”. Una settimana di tempo per trovare nomi alternativi a Mancinelli

La presentazione del “Patto per Ancona” alla sede Pd di piazza Stamira. Da sinistra, Michele Polenta (Verdi), Marco Gnocchini e Tommaso Sanna (Udc), Massimiliano Fazzini (Ancona 2020), Valeria Mancinelli, Gianluca Carrabs (Verdi), Massimo Spinozzi (socialisti) e Giovanni Cardoni (Pd)

 

Il copione non è di quelli che riserva colpi di scena: centrosinistra a trazione Pd a sostegno del sindaco uscente, Valeria Mancinelli, per le elezioni comunali del 2018. L’avvocato non ha fatto mistero finora di pensare ad un progetto di almeno due mandati, 10 anni di governo. Eccoli allora tutti attorno al tavolo: sindaco, Pd, Udc, civici di Ancona 2020, Verdi, socialisti hanno presentato stamane il loro “Patto per Ancona”, l’accordo politico-programmatico per la prossima sindacatura. Prima però, ci saranno le Primarie di coalizione: una settimana per presentare le candidature allargate a tutti i partiti del centrosinistra, entro il 25 novembre vanno fatti i nomi, entro il 7 dicembre vanno presentate le 200 firme degli elettori necessarie per sfidare Mancinelli nella corsa a candidato sindaco. Il 28 gennaio, la parola passa agli elettori. La sfida è lanciata, anche alla minoranza Pd che nel 2013 ha sostenuto Stefano Foresi alle Primarie e che all’ultimo congresso di partito ha preferito Susanna Dini al segretario Cardoni. Qualcuno si farà avanti? Perché a vedere capigruppo e segretari di partito schierati con il sindaco, non sembra esserci spazio per una candidatura alternativa a Mancinelli. Le Primarie sono una formalità? “No, sono parte della nostra identità. I cittadini giustamente si chiedono come vengono scelti i candidati sindaco. A Fabriano le primarie non sono state fatte e abbiamo perso – risponde il segretario Pd Giovanni Cardoni -. E poi è stata proprio Valeria a volerle con forza”. Sarà, ma intanto si profila una vittoria a tavolino per forfait degli sfidanti. E allora ecco programma e obiettivi del Mancinelli-bis. Chi sono gli avversari da battere? “Temo di più l’astensionismo del M5S – risponde Mancinelli -. Il M5S è pericoloso dove manca la buona politica e qui invece abbiamo dimostrato di poter dare risposte alla città. Credo che questo possa incidere sulla freddezza e sullo scetticismo degli elettori di questo momento storico. Il centrodestra? Allo sbando, ma non è una mia preoccupazione” risponde Mancinelli. E il programma? “Il compimento dei progetti strategici che abbiamo illustrato in questi mesi, dal waterfront alle periferie, già finanziati all’80%. Poi, senza dubbio, un impegno maggiore su temi che la città ci chiede: sicurezza e decoro. Infine, sostenibilità ambientale e mobilità saranno i temi del prossimo mandato” spiega il sindaco. Mancinelli infine ripete un cardine della precedente campagna elettorale. “I candidati al Consiglio comunale non sono in corsa per un posto da assessore”. Sulla giunta perciò non si mette becco, decide il sindaco, non importa quanti voti si portano alla casa del centrosinistra. Squadra che vince non si cambia? “Certo, sarà un mandato in continuità, ma alcune novità si possono introdurre: penso in particolare alle deleghe alla polizia municipale e all’ambiente che non ho assegnato finora” conclude Mancinelli. A livello di coalizione, l’unico dubbio è sulla sigla dell’Udc: lo scudo crociato è alleato del centrodestra a livello nazionale, qui perciò i centristi si chiameranno Popolari per Ancona – Udc, come la lista che in Regione si è schierata con Ceriscioli. “Nell’ambito della nostra autonomia, ci teniamo a sostenere questa amministrazione che ha dato un contributo fattivo ai nostri concittadini” commenta il capogruppo Udc Tommaso Sanna.

(E. Ga.)

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