Accertamenti Tari alle imprese di Osimo, stamattina si è svolto all’Astea l’incontro chiarificatore con le associazioni di categoria che però restano sul piede di guerra e minacciano azioni legali (leggi l’articolo). Ieri sera alla partecipatissima riunione organizzata dalla liste civiche di minoranza, aperta alle aziende, erano presenti anche il sindaco Simone Pugnaloni e il presidente-ad di Astea, Fabio Marchetti. E’ emerso che alcuni imprese, contribuenti che hanno pagato regolarmente la Tari si sono viste arrivare accertamenti con la mora degli interessi fino a 330 mila euro per controlli successivi sulle aree esterne. Al vertice Astea di stamattina hanno partecipato Confindustria, Confcommercio, Cna e Confartigianato. “E’ stata posta l’attenzione sulla collaborazione e sullo scambio di informazioni per il pagamento e la situazione dei pregressi di tutte le aziende interessate – fa sapere in una nota stampa Astea spa – Sono già stati fissati degli appuntamenti tra Astea e diverse imprese. Da lunedì chiunque fosse interessato a chiarire la propria posizione può accedere agli appositi uffici Astea”.
“Il caso delle cartelle Tari rischia di trasformarsi in una mazzata per le imprese del territorio, un rischio che ci preoccupa, tanto, in un contesto come questo in cui il sistema produttivo ancora provato dai tempi di crisi sta cercando la ripresa ma si scontra con mille ostacoli e difficoltà – commenta in un comunicato stampa Paolo Picchio responsabile territoriale Confartigianato – tra le quali questa, davvero inopportuna viste anche le modalità, e il continuo processo di trasformazione del mondo bancario che non semplifica di certo la vita alle imprese nell’accesso al credito. Per questo – continua Picchio – sottolineiamo la necessità di andare a fondo in questa questione e di verificare con esattezza e opportuna chiarezza quanto sta accadendo. Di certo rifiutiamo la lettura semplicistica di taluni che imputano ai nostri imprenditori l’accusa di evasione. Rivendichiamo in risposta una buonafede dell’operato delle imprese, e piuttosto rimarchiamo – ciò è importante – quanto la normativa in questione sia tecnica e di difficile interpretazione, fatto che potrebbe aver indotto a erronee letture. Una normativa peraltro, quella della Tari, che auspichiamo, proprio per la sua farraginosità, possa essere quanto prima sottoposta a opportune modifiche”. La Cgia invita gli imprenditori che abbiano ricevuto gli accertamenti a consegnare le cartelle all’ufficio di categoria di via Marco Polo 94 dove abbiamo predisposto uno sportello di consulenza, gratuito per i nostri associati, per verificare le singole pratiche e valutare eventuali azioni di ricorso.
La Confcommercio parla invece di ‘grana-Tari’ ed esprime perplessità sul metodo e sulle procedure adottate, ribadendo “come sia stato adottato un metodo sicuramente sbagliato per gestire la problematica coinvolgendo di fatto le organizzazioni solamente a cose fatte e impedendo una verifica preventiva delle situazioni. Nel merito – prosegue la nota stampa dell’associazione dei commercianti – sono numerose le questioni aperte e tutte da verificare a partire da un’attività di verifica sulle singole posizioni da parte di Astea, che alle Imprese non risulta essere stata fatta, fino ad arrivare alla ribadita necessità di un sportello apposito da parte della stessa Astea per garantire alle imprese una verifica di ogni singola richiesta presente nelle cartelle ricevute. Oggi Comune e Astea hanno presentato un percorso per cercare di verificare ognuna delle 266 posizioni prevedendo anche delle procedure tecniche da attuare entro i 60 giorni dalla notifica, che saranno indicate alle aziende, ma ciò non toglie che si sarebbe dovuto e potuto procedere diversamente con accertamenti reali preventivi e non lavorando su cartelle già emesse a carico delle aziende. Numerosi sono gli imprenditori che si sono già rivolti ai nostri uffici e altrettanto numerosi sono quelli che stanno prendendo contatto in questi giorni. E’ del tutto evidente che la nostra organizzazione, nell’interesse delle Imprese rappresentate, intende supportare, con un pool di esperti, le stesse anche attraverso un’assistenza legale apposita per una verifica sulla legittimità di quanto richiesto”.
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OSIMO: LOTTA ALL’EVASIONE CON TROPPI ERRORI.
La lotta all’evasione dell’amministrazione comunale è inviare cartelle di pagamento compilate sulla base di semplici operazioni matematiche ed emesse solo per fare cassa.
In realtà, ieri sera, dall’incontro con gli imprenditori, è emerso che le cartelle non sono state inviate ad evasori ma ad imprese che da sempre pagano la tassa rifiuti su locali già oggetto di controlli e verifiche da parte di ASTEA negli anni precedenti.
Importi folli da titoli di prima pagina che arrivano a 330.000 euro.
Ma anche importi molto più modesti, di qualche migliaia di euro, che rischiano di mettere in crisi tante attività osimane, con tutto quello che ne consegue.
Se quella di Pugnaloni è un’amministrazione davvero dalla parte dei cittadini, se così fosse, visto che i provvedimenti sono stati predisposti da una ditta incaricata da ASTEA ma sono stati firmati da un funzionario comunale, non gli è venuto in mente che sarebbe stato più produttivo un preventivo contraddittorio con i contribuenti?
Il titolare del tributo infatti è il Comune di Osimo il quale visti gli importi, prima di inviare le cartelle, doveva convocare i destinatari per gli eventuali chiarimenti e delucidazioni e non chiamarli dopo, quando già la frittata è fatta, quando ormai c’è ben poco da fare se non impugnare la cartella per iniziare un contenzioso tributario che poteva e doveva essere evitato.
Detto ciò, anche ad una prima sommaria lettura delle cartelle, è evidente che nelle stesse vi sono dei punti oscuri che, a parere della scrivente, legittimeranno una pioggia di ricorsi.
E’ inutile che Pugnaloni si affanni a cercare giustificazioni perché lui rischia di diventare lo “schettino” osimano.
Maria Grazia Mariani
Capogruppo GRUPPO MISTO