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Salvare l’Appennino, la Fondazione Merloni
presenta i suoi progetti

INIZIATIVA - Presentata oggi a Roma la ricerca della Fondazione e del Censis che individua 10 categorie su cui intervenire. Francesco Merloni: "E' necessario sostenere la strada dell'Appennino, la Salaria-Pedemontana"

 

La conferenza programmatica romana di oggi

 

Si chiama “Salvare l’Appennino” la conferenza programmatica sulla Macroregione “Appennino Centro Orientale” tenuta oggi a Palazzo Altieri, in piazza del Gesù a Roma, dalla Fondazione Aristide Merloni per rilanciare le zone dell’Appennino centrale colpite dal sisma. Una ricerca della Fondazione Merloni e Censis ha individuato i gruppi più vitali dell’Appennino, 10 categorie: Gli allevatori, Gli amministratori locali, Le comunità scolastiche, Gli agricoltori, Gli immigrati, Gli emigrati di ritorno, I pendolari, I possessori di seconde case, Gli operatori di settori. Attorno ad alcune ipotesi di intervento, si è andato costruendo un vero e proprio progetto. È nato così il progetto della “Vacca Nutrice” per gli allevatori: negli ultimi 15 anni l’Italia ha perso il 20% della sua capacità di produrre vitelli, a vantaggio della Francia, da cui vengono acquistati sul Massiccio Centrale e ingrassati sul territorio nazionale. Ce ne sono altri: un progetto per la coltivazione delle nocciole per la modernizzazione e l’aggregazione dell’offerta in collaborazione con Ferrero; il progetto foodrating.it che mira a mettere in competizione tra loro i fornitori di prodotti tipici; il progetto dell’Home Sharing, in collaborazione con Hurry che metterà a disposizione le sue piattaforme di Sharing economy; un progetto per rendere fruibili i tanti eremi disseminati sugli appennini, rispondendo così alla crescente domanda di sentieri ed itinerari anche spirituali. Denominatori comuni di questi progetti saranno l’uso delle tecnologie e una stretta collaborazione con gruppi industriali solidi che garantiranno il collegamento a filiere più ampie di quelle tradizionali dell’Appennino.

Il cratere del terremoto interessa 140 comuni in 4 regioni, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, una terra di montagna a rischio spopolamento, con una tendenza all’invecchiamento e al calo di densità al 25% della media nazionale, una notevole crisi delle imprese produttive. Francesco Merloni, presidente della Fondazione Aristide Merloni ha parlato anche di infrastrutture, aprendo la conferenza, definendo necessario “sostenere la strada dell’Appenino: la Salaria-Pedemontana, ripercorrendo la via de ‘Il Quadrilatero del Terremoto’, inserito nella programmazione del Governo Nazionale nel 1999, poi concretamente realizzato” . La Commissaria alla ricostruzione on. Paola de Micheli, che  intervenuta concludendo i lavori, ha annunciato la costituzione di un tavolo per lo sviluppo economico a cui parteciperanno Fondazioni, Associazioni e soggetti privati.  Il Governatore della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, si è detto “disponibile a collaborare con l’iniziativa, facendone un progetto pilota da portare a Bruxelles”.

(S.B.)

Enrico Letta: “Progetti concreti per lo sviluppo dopo il sisma”

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