In 43 anni sono scomparse dalle Marche 669 persone. È questo il dato che emerge sulla base dell’ultima relazione semestrale elaborata dal commissario straordinario del governo per le persone scomparse Vittorio Piscitelli. Un numero impressionante che fa riferimento alle statistiche realizzate tra il primo gennaio 1974 e il 30 giugno 2017. In media svaniscono 15 persone l’anno. Vicino ai familiari di coloro di cui si sono persone le tracce c’è l’Associazione Penelope, nata a livello nazionale nel 2002. La sede marchigiana è presieduta da Giorgia Isidori, sorella di Sergio, il bambino svanito nel nulla nel 1979. Da qualche mese, accanto all’associazione c’è un forza in più. Si tratta del Sulpl, il principale sindacato della polizia locale, che da sempre si muove non solo in materia sindacale, ma anche per l’ambito sociale e professionale dei poliziotti locali.
Dalla collaborazione tra Penelope e Sulpl è nata una iniziativa specifica e forte. «Da mesi – si legge in una nota stampa – le due associazioni curano assieme una formazione accurata di poliziotti locali sul tema e adesso tale “competenza aggiuntiva” è pronta a dispiegarsi sul territorio. Per professionalizzare la ricerca. Per ridare gli “scomparsi” ai loro familiari o almeno per consentire una dignitosa sepoltura. Una iniziativa che mira a creare una rete di esperienze, di informazioni, di “intelligence” che sappia affrontare il problema terribile e crescente. Ancora una volta la polizia locale ed i poliziotti locali di tutta Italia sono pronti per una sfida che ha raggiunto numeri altissimi e colpisce drammaticamente migliaia di persone ed i loro cari. L’iniziativa del Sulpl, sindacato unitario della polizia locale, e di Penelope, associazione che riunisce i familiari e amici delle persone scomparse, colma un vuoto nella risposta pubblica e nella risposta delle forze di polizia. Un impegno serio e importante che parte prima di tutto dalla prevenzione del fenomeno. A coordinare la sezione regionale del Sulpl, il vigile urbano di Ancona, in forza alla sezione di pg, Mariano Moresi.
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