Fusione Inrca-ospedale di Osimo, tavolo tecnico conclusivo, oggi pomeriggio all’Asur di Ancona, per definire il destino del personale del comparto sanitario del Ss. Benvenuto e Rocco. Dal 1 gennaio l’ospedale di Osimo verrà fuso per incorporazione con l’Inrca di Ancona. Al termine di trattative sindacali iniziate la scorsa primavera (leggi l’articolo), si stima che dei 217 infermieri, operatori sanitari, tecnici e amministrativi in organico nel presidio ospedaliero osimano, 168 saranno riassorbiti dall’Istituto di ricerca di Ancona (anche i tempi determinati) mentre 49 resteranno negli ospedali e nelle strutture sanitarie territoriali dell’Area Vasta 2 che ha deciso di attivare la mobilità volontaria per il personale. Una scelta accolta con soddisfazione dalle sigle sindacali perché, tra l’altro, garantirà la vicinanza dei lavoratori al luogo di residenza. Chi vorrà restare dipendente dell’Av2 potrà farlo opzionando addirittura di essere ricollocato nei poliambulatori, consultori, Csm, Rsa, o servizi domiciliari dell’ex Asl7, vale a dire di Ancona, Osimo, Loreto, Castelfidardo e Camerano. L’accordo, così definito, sarà firmato dopo domani, giovedì 7 dicembre.
Messo a fuoco anche il destino del pronto soccorso dell’ospedale di Osimo che sarà ceduto all’Inrca come tutti gli altri reparti del fabbricato ospedaliero di via Leopardi, ma con un distinguo non irrilevante. La quarantina di operatori del pronto soccorso diventeranno dipendenti dell’Inrca (fatta salva la facoltà di scegliere la mobilità volontaria) mentre medici, infermieri ed autisti del servizio di emergenza del 118 resteranno dipendenti dell’Area Vasta 2 in attesa che venga inaugurato il nuovo polo ospedaliero di Camerano. Il pronto soccorso osimano resterà quindi baricentrico nella Valmusone e l’automedica del 118 continuerà a lavorare nelle 12 ore diurne al Ss.Benvenuto e Rocco e di notte al S.Casa di Loreto. Per preparazione e professionalità il primario del pronto soccorso, Enzo Frati, è stato riconfermato al vertice del Dipartimento Emergenze-Urgenze di tutti gli ospedali dell’Area Vasta 2, compresi i nosocomi di Jesi, Senigallia e Fabriano. E’ stato inoltre autorizzato a restare in servizio fino a febbraio 2019, quando andrà in pensione al compimento dei 40 anni di servizio.
Cessione ospedale di Osimo all’Inrca: sarà una ‘fusione per incorporazione’
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