facebook rss

Voucher e punto imprese digitali,
la Camera di Commercio
apre la strada all’innovazione

ANCONA - Presentati i nuovi servizi informatici rivolti alle Pmi. Pubblicato il bando per i finanziamenti a fondo perduto di 570mila euro nel triennio alle società che si vogliono introdurre nel piano nazionale Impresa 4.0

foto d’archivio

 

di Agnese Carnevali

La Camera di Commercio di Ancona tra i 77 Punti d’impresa digitale nazionale, la rete che ha l’obiettivo di diffondere tra le imprese del territorio una nuova cultura del digitale. Uno sportello, ed anche virtuale, attraverso il quale mostrare alle aziende di Ancona le opportunità che possono arrivare dalle nuove tecnologie, ed anche attraverso il quale poter dare le risposte più adeguate alla necessità di innovare delle realtà produttive. Il nuovo servizio messo a disposizione dall’ente camerale di Ancona è stato presentato oggi in occasione del lancio di un nuovo progetto sempre in ambito dell’innovazione: il bando per l’assegnazione di voucher digitali 4.0 per corsi di formazione o implementazione di nuove piattaforme o dispositivi nelle imprese. Tutte azioni integrate per migliorare la competitività delle aziende che, nell’era contemporanea, non possono più permettersi di non essere al passo con i tempi su questo fronte.

«Si tratta di un intervento complesso − spiega il presidente della Camera di Commercio di Ancona, Giorgio Cataldi −, perché non parliamo di insegnare alle imprese a come stare sul web. Parliamo di nuovi modelli di business e di organizzazione aziendale che deve interessare le imprese di qualsiasi dimensione. Non a caso non si parla più di Industria 4.0 ma di Impresa 4.0».

Un cambiamento non semplice nel contesto regionale dove, come sottolinea lo stesso Cataldi «non siamo certo all’avanguardia nel settore», in un’Italia che è già agli ultimi posti d’Europa con un gap del 25% rispetto ai Paesi più evoluti in tal senso. Nelle Marche sono 3.015 le imprese del settore digitale registrate fino al 30 settembre di quest’anno di cui 331 under 35, un dato in crescita (+0,12% sul totale dei settori produttivi ed un +3,56% all’interno del settore digitale nel complesso. Tra queste rientrano le imprese con attività primaria nell’ambito del commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet, dei servizi di accesso ad Internet, Internet point e altri servizi di trasmissione dati, della produzione di software, consulenza informatica e attività connesse, nonché dell’elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web. Negativo, in parte,  il trend della provincia di Ancona (-0,04%, sul totale dei settori produttivi) con 911 e imprese registrate (di cui 97 under 35), un – 0,04% del totale dei settori, ma un + 1,90 nel comparto del digitale.

La conferenza stampa di presentazione dei Pid, da sinistra, il rettore della Politecnica Sauro Longhi, il presidente della Camera di Commercio di Ancona, Giorgio Cataldi, il segretario generale dell’ente camerale, Michele De Vita

DIGITALE ED OCCUPAZIONE

Dunque di strada da fare ce n’è ancora molta. E se da un lato le imprese digitalizzate sono ancora poche dall’altro per quelle che stanno già puntando sull’innovazione e le nuove tecnologie applicate è difficile il reperimento di figure specializzate. Secondo i dati forniti dal sistema informativo Excelsior sulla domanda di lavoro nella provincia di Ancona per il mese di dicembre, le imprese prefigurano le maggiori difficoltà nel reperimento di figure professionali quali gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, per i quali le entrate nel mondo del lavoro programmate sono complessivamente 50 di cui 73,1% di difficile reperimento, e di tecnici nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche.

«Questi dati − riprende Cataldi − ci dicono che le paure che una forte digitalizzazione delle imprese possa avere ricadute negative sull’occupazione sono infondate. Stiamo assistendo alla quarta rivoluzione industriale ed è bene che i giovani si orientino verso queste professioni, perché non è del tutto vero che manca il lavoro, ma manca solo un certo tipo di lavoro». A testimoniarlo anche Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, partner per il progetto Pid come soggetto formativo.  Quarta rivoluzione industriale, famiglie si orientino verso queste professioni. «Nelle mie facoltà, alcune più di altre, non ci sono laureati magistrali che non abbiano lavoro e molti con contratti adeguati al ruolo. Molti vengono opzionati dalle aziende prima del termine del loro corso di studi. Stiamo assistendo a delle trasformazioni importanti − prosegue Longhi −, trasformazioni che di verificano a grandi velocità rispetto ad un tempo ed anche l’Università deve cambiare i propri modelli formativi, inserendo strumenti più agili, ecco perché dal prossimo anno, partiranno le lauree professionalizzanti: laurea triennali che saranno sviluppate in stretta connessione con le imprese. Alle imprese − aggiunge ancora Longhi − dico di lasciare entrare i laureati, anche senza esperienza perché a loro dobbiamo quell’apporto di conoscenza che possono rendere le imprese, anche quelle più piccole ad essere competitive. Dobbiamo diffondere la cultura del digitale».

OBIETTIVI E SERVIZI PID

Proprio a questo mira il Pid della Camera di Commercio di Ancona, guidato da Michele De Vita, segretario generale dell’ente camerale e digital leader. «Le attività e gli obiettivi che si pone il Pid − spiega De Vita − riguardano la diffusione della conoscenza sui reali vantaggi derivanti da investimenti in tecnologie in ambito di impresa 4.0, l’affiancamento delle imprese nella comprensione della proprio maturità digitale e nell’individuazione delle aree di intervento prioritarie, la diffusione ed il rafforzamento delle competenze sulle tecnologie in ambito impresa 4.0, l’orientamento delle imprese verso le strutture di supporto alla trasformazione digitale e i centri di trasferimento tecnologico, lo stimolo alle imprese nella realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale». Per raggiungere tali obiettivi, i servizi messi a disposizione dalla Camera di Commercio sono: servizi informativi per le imprese, formazione alle imprese, assmessment (valutazione) della maturità digitale, promozione presso le imprese, grazie alla figura del digital promoter (figure specializzate in materia), sostegno agli investimenti tecnologici delle imprese, servizi tecnologici alle Pmi, mentoring.

VOUCHER DIGITALI

Strettamente collegato al Pid, i voucher digitali, una forma di sostegno alle imprese che avviino il processo di digitalizzazione, a partire dalla formazione e consulenza. Il bando è stato pubblicato questa mattina e prevede l’assegnazione di contributi a fondo perduto per di 570 mila euro nel prossimo triennio, di cui 240 mila nel 2018.  Il bando, come illustrato da Giovanni Manzotti, digital coordinator del progetto Pid, finanzia l’acquisizione da parte delle micro, piccole e medie imprese di servizi di consulenza e formazione finalizzati all’introduzione delle tecnologie previste nel Piano nazionale Impresa 4.0: dalle soluzioni per la manifattura avanzata e dalla manifattura additiva alla realtà aumentata e virtual reality, simulazione, integrazione verticale e orizzontale, fino all’Industrial Internet e IoT, al cloud, alla cybersicurezza ed alla business continuity e Big data e analytics.

«Per le Micro imprese, l’agevolazione concessa è pari al 75% delle spese ammissibili, sino ad un massimo di 3 mila euro − spiega Manzotti − e saranno ammessi a finanziamento progetti la cui spesa complessiva ammissibile a contributo sia almeno pari a 2 mila euro».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X