Chi dovrà sistemare i locali dell’Avis di Osimo, chiusi dalla scorsa estate dopo un allagamento, l’Area Vasta 2 o l’Inrca che dal 1 gennaio 218 diventerà proprietario dell fabbricato ospedaliero del Ss. Benvenuto e Rocco? A domandarlo è lo stesso direttivo della onlus che in un comunicato ricorda come“nella notte tra venerdì e sabato di 7-8 agosto la nostra sede di via Matteotti, che si trova in un locale che fa parte dell’ospedale di Osimo, ha subito un allagamento importante. Infatti nei locali sovrastanti si è verificata una perdita d’acqua notevole che oltre ad allagare diverse zone del nosocomio (la palestra della fisioterapia e i locali dismessi della ginecologia) ha invaso anche diversi locali sottostanti, tra cui per l’appunto la nostra sede. L’acqua ha colpito la zona della segreteria, danneggiando le scrivanie e altri mobili, i muri, oltre a lasciare la parete superiore con crepe evidenti e senza più l’intonaco. Dopo un incontro con la direttrice sanitaria la nostra segreteria è stata dislocata all’interno del centro trasfusionale. Una soluzione che doveva essere pro-tempore, e che ha creato qualche disagio, ma che rischia di non risolversi in tempi brevi”.
Nonostante diverse sollecitazioni, l’Asur non ha ancora avviato i lavori di sistemazione del locale e, con il passaggio della struttura da Asur ad Inrca, si è creata una situazione nebulosa. “Il nostro interrogativo, quando e se si svolgeranno le operazioni di sistemazione, non ha ancora avuto una risposta certa da parte dei diretti interessati- prosegue la nota stampa- Quello che vorremmo è semplicemente chiarezza sul destino di questi lavori per capire così la nostra ‘sorte’: sono passati ormai quattro mesi da quell’8 agosto ma ancora oggi sembra che nessuno possa darci una risposta. Ci sono ovviamente alcune problematiche con l’attuale sistemazione ma ciò non ci ha impedito di continuare a lavorare nel migliore dei modi, visto che raggiungeremo per fine anno le 2.100 donazioni, garantendo sempre le sedute del trasfusionale per soddisfare il bisogno sempre crescente di sangue che c’è nella nostra Regione”.
L’Avus Osimo, da sempre è impegnata in prima linea per il dono del sangue, aveva già subito disagi con la chiusura del centro trasfusionale di due anni fa, a causa dei lavori di sistemazione del tetto. “Non vorremmo subire un iter lungo e tortuoso come quello precedente perchè, come dicevano i latini, “Errare humanum est, perseverare diabolicum” sottolinea il direttivo.
L’Avis festeggia la riapertura della sede e il sindaco dona sangue
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