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Chiude anche ‘Lecca Lecca’: il centro
si spopola ma il commercio osimano
gode di buona salute

PRIMI BILANCI - Continua l'emorragia d'esercizi commerciali che lasciano Corso Mazzini. Frida Marchetti abbassa le serrande del suo negozio "non per motivi economici. Ho altre idee da realizzare altrove - racconta - Nonostante che il cuore della città offra una buona offerta commerciale, è proprio l’osimano ad aver perso l’abitudine di passeggiare qui. E non è per l'assenza di parcheggi"

Osimo, l’ultimo negozio ad abbassare  le serrande in Corso Mazzini è Lecca Lecca’

Lecca Lecca’, il paradiso dei golosi, lascia Osimo a 7 anni e mezzo dall’apertura. E’ l’ennesimo negozio che abbassa la serranda nel centro storico. “Resteremo aperti fino al 31 dicembre, poi chiuderemo. Ho in mente altri progetti da realizzare, ma non in questa città. Non ci sono però motivi economici all’origine della scelta che mi ha spinto a tagliare il cordone ombelicale, anche se ad Osimo si poteva fare meglio. Mi rivedrete presto, ma non qui” rassicura tutti Frida Marchetti, titolare dell’attività commerciale, ammantando il nuovo progetto con un velo di mistero. I più dispiaciuti sono i bambini che in questi giorni di ‘fuori tutto’ cercano di accaparrarsi le ultime caramelle.

Frida Marchetti

“Il centro storico di Osimo, città di 35mila abitanti, è un po’ spento ma non per colpa di noi commercianti o dei diversi amministratori comunali che si sono succeduti – analizza la negoziante – Nonostante che il cuore della città offra una buona offerta commerciale, è proprio l’osimano ad aver perso l’abitudine di passeggiare per Corso Mazzini. A differenza di Castelfidardo, Ancona e persino Offagna che ad ogni evento registrano  un record di partecipazione tra i propri cittadini, qui invece restano distaccati. Fino a 15 anni fa invece c’era movimento, si respirava un’altra atmosfera e un altro modo di vivere il centro. Poi nel tempo, vuoi che piazze e vicoli si sono impoveriti di tante attrazioni, anche del cinema, vuoi che ci sono stati grandi cambiamenti sociali nell’era del virtuale e del commercio elettronico, ecco che si è persa l’abitudine di passare da queste parti. Ma non è certo per l’assenza di parcheggi, perché c’è rotazione  negli stalli blu e bianchi e il centro è servito benissimo dal maxi parcheggio. Non c’è proprio la volontà di arrivarci”.

Il salotto buono di Osimo continua, quindi, a spopolarsi e l’elenco di attività tipiche che  l’abbandonano comincia ad essere lungo. La boutique ‘Ippoliti e Fioranelli’ sta per cedere i locali del punto vendita di abbigliamento femminile per concentrare tutto nel negozio storico di Corso Mazzini. Chiuderà anche la cartolibreria ‘Colonnelli’, un’altra pietra miliare, ed è sempre in vendita il ‘Bar Diana’, altro locale di Corso Mazzini. L’inversione di tendenza tanto attesa per il commercio osimano insomma non si è ancora consolidata e anche nel 2017 continua ad essere boom per e-commerce con ditte locali che vendono online in tutto il mondo. Reggono bene la grande distribuzione, i bar e le pizzerie, continuano a crescere i bed & breakfast o affittacamere, e gli hobbisti, tipologie commerciali senza partita Iva, considerate un lavoro-ripiego per chi è disoccupato e proprietario di appartamenti sfitti. I dati ancora ufficiosi dell’Ufficio Commercio del Comune di Osimo confermano un saldo più che positivo (+87 unità) tra attività chiuse e aperte negli ultimi 12 mesi. Sono state 129 le dichiarazioni di inizio attività, a fronte di 37 cessazioni e 5 sospensioni. In pole postion il commercio elettronico  ed i B&B ma anche le agenzie di affari, i tatuatori e poi gli hobbisti. Tra i negozi che hanno battuto ritirata, spicca invece qualche parrucchieria. La scure della crisi o inflitta dei nuovi trend si è abbattuta soprattutto sui negozi al dettaglio mentre sembra non aver toccato più di tanto le medie strutture di vendita.

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