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FaCe The Work: sei borse lavoro
per imparare nuovi mestieri

LAVORO - Il progetto rivolto ai giovani tra i 16 e i 35 anni residenti nei comuni di Cerreto d'Esi e Fabriano. Un'iniziativa che consentirà di mappare la condizione giovanile locale, supportare le filiere produttive, creare coworking, e promuovere la cultura del luogo
la conferenza stampa nel Museo della Carta di Fabriano

la conferenza stampa nel Museo della Carta di Fabriano

di Sara Bonfili

Partirà a gennaio 2018 il nuovo progetto provinciale nell’ambito dell’innovazione sociale, della prevenzione e contrasto al disagio giovanile per le città metropolitane e enti di area vasta, destinato ai giovani dai 16 ai 35 anni. Si chiama “FaCe The Work” ed è proposto dalla Provincia di Ancona con i comuni di Fabriano e Cerreto d’Esi come partner principali, con l’Università d Urbino, insieme alle associazioni culturali Arci – Il Corto Maltese, Microclima, Polisarte, Azione Cattolica Fabriano-Matelica, e il Pastorale Diocesano di Fabriano-Matelica. E’ stato presentato oggi nella biblioteca storica del Museo Della Carta e della Filigrana di Fabriano, dalla responsabile Anna Laura Lacerra che ha portato i saluti della presidente della provincia Liana Serrani, con la presenza del segretario generale Anci Marcello Bedeschi, di Barbara Pagnoncelli, assessore comunale al lavoro, e del professor Eduardo Barberis, docente di sociologia dell’ambiente dell’Università di Urbino. La linea d’azione consiste nell’attivare tirocini e borse formative orientate all’incremento dei “life skills” e in particolare al networking, per sei mesi per sei giovani, ed avviarli così al mondo del lavoro, ma nel contempo favorire la condivisione e cogestione di spazi (coworking), migliorare l’attrattività del territorio attraverso eventi ad alto tasso di innovazione e, grazie alla partnership con Uniurb, stilare un report sulla condizione giovanile locale, un vero e proprio osservatorio per orientare i progetti futuri e le politiche giovanili. Marcello Bedeschi ha presentato il questa nuova progettazione, ricordando gli studi inaugurati anni fa dall’Anci per analizzare le periferie urbane. 

La Lacerra ha ricordato il precedente del progetto del Distretto Culturale Evoluto la valle della creatività, e come questa iniziativa vi rientri e voglia completare valorizzando “l’aspetto culturale e artistico del territorio ben rappresentato dalla sede di questa conferenza. La Provincia sará coordinatrice nei confronti dell’Anci, che gestirà il finanziamento”. L’importo del progetto ufficialmente in partenza dal primo gennaio 2018, è di 180 mila euro finanziati per 144 mila con un co-finanziamento degli enti locali di 36 mila euro (pari al 20% del totale). “Un progetto che parte dal basso, con una SWOT analysis a tutti gli effetti che consentirà nella fase esplorativa dei primi due mesi di capire le esigenze del territorio per poi attivare gli spazi da gestire a settembre 2018″, secondo l’assessore Barbara Pagnoncelli, in virtù di un “atteggiamento proattivo che abbiamo scelto, per muoverci con il doppio della forza sul fronte crisi, oltre ad aver mobilitato le commissioni lavoro”. Inoltre, la “conoscenza dei dati del proprio territorio potrà attivare azioni mirate, e poiché non spreca fondi, è più premiata a livello europeo”.  Il professor Eduardo Barberis ha sottolineato la “capacità di ascolto reciproco tra i partner, una cosa da non dare per scontata” con cui si è lavorato per il bando e il “riconoscimento del lavoro di partner del privato sociale e pubblici per conoscere le  società locali più complesse e i trend della popolazione giovanile. “Non si svilupperà solo nei comuni partner del progetto ma sull’intero comprensorio, che come si sa ha Fabriano come fulcro ma tante diramazioni su un bacino più ampio” . Come si svolgerà nella pratica l’aspetto preparatorio? “Con una serie di interviste in via informatica, un controllo della rappresentatività statistica anche tramite i canali social network, che consentono di costruire un buon campione con una base conoscitiva che permetterà di avviare a a catena altre attività”. I social saranno usati quindi come mezzo profilatore per la rispondenza dei dati sociali, mentre non sarà fatta un’analisi di contenuti veicolati tramite questi canali. Poi attività di formazione con docenti tra aprile e giugno 2018 e sei borse lavoro: 2 per l’organizzazione di eventi, 2 per la gestione del coworking space, 2 per l’osservatorio della condizione giovanile. “Un piccolo passo”, secondo la Pagnoncelli, ma di certo un format di progetto che se funzionerà potrà essere replicato ed allargato, nella sua integrazione con le realtà associative che potranno diventare partners, in un territorio che ha grande bisogno di respiro e innovazione.

Da sinistra, Eduardo Barberis, Barbara Pagnoncelli, Marcello e Anna Laura Lacerra

Da sinistra, Eduardo Barberis, Barbara Pagnoncelli, Marcello Bedeschi e Anna Laura Lacerra

Da sinistra, Eduardo Barberis, Barbara Pagnoncelli, Marcello Bedeschi e Anna Laura Lacerra

 

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