Gli accertamenti Tari svolti da Astea per conto del Comune di Osimo su 260 imprese del territorio comunale non saranno sospesi, nonostante i malumori sollevati tra gli impreditori per le modalità di verifica. Così ha deciso oggi pomeriggio la Sala Gialla respingendo con il voto della maggioranza democrat l’ordine del giorno a tema, presentato dal gruppo di minoranza delle Liste Civiche. Una ventina di imprenditori, guidati dal presidente della Confartigianato Ancona, Graziano Sabbattini e il responsabile Cgia per il mandamento di Ancona Sud, Paolo Picchio, ha assistito al dibattito fiume che è fiorito in aula attorno all’argomento. L’associazione di categoria, come già Confindustria (leggi l’articolo), ha ritenuto vessatorie le modalità con le quali tutta la procedura di accetamento della tassa rifiuti è stata svolta da una ditta che ha sub-appaltato il servizio da Astea spa. Per far uscire l’amministrazione comunale dalla sabbie mobili di “un procedimento ‘con troppe falle’” le Liste civiche hanno quindi presentato un odg per chiedere alla giunta di sospendere o revocare quelle cartelle Tari, molte con dati sbagliati, in sede di autotutela. Un intervento di responsabilità politico che il sindaco Simone Pugnaloni ha definito “impossibile da attuare sotto il profilo legale”.
“Noi alla demagogia populista perché ci sono 20 imprenditori in platea rispondiamo con i fatti concreti. – ha puntualizzato Simone Pugnaloni – L’attività di accertamento è prevista per legge ed il Comune è chiamato a svolgerla a prescindere dall’amministrazione pro tempore pena denuncia alla Corte dei conti per mancati introiti per le casse comunali. Per ciò che concerne la tassa rifiuti, l’interpretazione è molto delicata e soggettiva perché nella parte variabile entrano in gioco la questione dei rifiuti speciali ed il loro peso sul quantum da pagare. Per tale ragione dopo il ricevimento da parte delle imprese dell’avviso di accertamento, l’ Amministrazione comunale e l’Astea sono a disposizione per il contraddittorio che puo’ attraverso l’istituto dell’accertamento con adesione prolungare i termini di 90 giorni per giungere ad un accordo sul quantum da onorare. Da specificare che con questo istituto giuridico si puo’ scontare quasi il totale delle sanzioni e degli interessi ed anche parte del non pagato. Sono già 60 le imprese che l’hanno proposto, spero arrivino anche le altre”.
Rivolgendosi agli imprenditori presenti nell’aula consiliare, il primo cittadino di Osimo ha garantito di “voler continuare il dialogo intrapreso subito dopo il pervenimento delle cartelle con la consapevolezza che potremo accordarci su quanto la legge prevede e che con la stessa si possa aiutare le imprese che hanno ricevuto l’avvistamento di accertamento. Per il futuro disponibile a rivedere il regolamento Tari per essere vicini alle imprese come lo siamo sempre stati”. “L’amministrazione deve prevenire un’operazione che per legge va fatta, quella degli accertamenti, ma che non deve essere errata come invece si è dimostrata qui ad Osimo nella maggior parte dei casi. – ha rimarcato però il capogruppo dei movimenti civici Sandro Antonelli – Noi vogliamo ridare una connotazione corretta a tutta la procedura, pertanto chiediamo di sospenderla e di riavviarla nella maniera giusta. Recepiamo la buona volontà e l’apertura al contraddittorio fatta dal sindaco ma ci chiediamo come si può pretendere di fare i conteggi, senza prima interpellare il titolare dell’attività imprenditoriale? Perchè questo è successo” La consigliera di minoranza Maria Grazia Mariani (Gruppo Misto) ha spostato l’attenzione sulla legalità degli atti. Ha presentato un emendamento all’odg che invitava l’amministrazione comunale ad annullare il contratto siglato da Astea con la concessionaria cui è stato sub appaltato il servizio di accertamento Tari. Poi ha depositato il parere dell’Autority, che interpellato sul caso Tari-Osimo, ha evidenziato che Astea non aveva comunicato al Comune di Osimo il subappalto e questa irregolarità rischiava di inficiare con il vizio di nullità il contratto stesso e a cascata tutta la filiera degli atti successivi, quindi anche gli accertamenti. “E’ un atto che non doveva fare e pertanto quell’atto va revocato.- ha ribadito la Mariani – La stessa Autority l’ha eccepito che il subappalto dato da Astea alla Andreani Servizi è stato assegnato in violazione di legge. Nessun in questa aula sta dicendo che il Comune non deve dichiarare lotta all’evasione fiscale. Deve farla però agendo correttamente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo del M5S David Monticelli che ha posto l’accento sui guadagni della ditta incaricata di svolgere il servizio. “Maggiore è l’accertato, maggiore è il riscosso per la ditta che ha svolto gli accertamenti e che prende un aggio sul riscosso” ha detto il consigliere grillino. “Anche voi di maggioranza votate questo atto per riportare un minimo di equilibrio nella tassazione locale, altrimenti tra i ricorsi e e reclami, la controversia si trascinerà per molto tempo e al Comune resterà appioppata l’etichetta che ha applicato una iniqua tassazione. – ha aggiunto anche il consigliere-ex sindaco Dino Latini (Liste civiche) – Questa situazione non gioverà a nessuno. Fermante questa ruota della tortura, altrimenti si diffonderà la sensazione che questi accertamenti siano stati fatti per appianare buchi di bilancio o coprire le spese per le assunzioni”. Una dichiarazione di voto in linea con quella della collega di gruppo Monica Bordoni che ha rimarcato come “la maggior parte degli accertamenti inviate alle aziende sono risultati infedeli. Un minimo di mea culpa dovreste farlo”.
Per il capogruppo democrat Giorgio Campanari il dibattito-fiume di oggi pomeriggio è stato sotteso “a una trappola politica, non c’entra niente il bene politico. Perchè in tanti anni di governo le liste civiche non hanno tolto il servizio ad Astea?” si è domandato per poi rivelare che “gli accertamenti spediti sono stati 800 e solo 266 sono risultati con sanzioni per le aziende”. E il consigliere Matteo Canapa (Pd) ha replicato a Latini ricordandogli “che tutto l’importo degli accertamenti è stato accantonato in bilancio, non è servito a far quadrare i conti. Questo vostro odg è stato presentato per solleticare il malcontento degli imprenditori, per portare avanti la vostra campagna elettorale e magari le mire politiche a livello nazionale di qualcuno in questo consiglio comunale”. “Sì – ha chiosato anche il sindaco Pugnaloni– questa è solo campagna elettorale”. L’emendamento della Mariani è stato bocciato con i voti dei 12 di maggioranza (Pd-Energia Nuova) sui 21 presenti, proprio come l’odg con il testo originale. In apertura di seduta si era insediato il nuovo segretario comunale del Comune di Osimo, Giuliano Giulioni (leggi l’articolo).
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