Bocciato dal Tar l’affidamento senza gara del servizio rifiuti all’azienda provinciale unica formata da Multiservizi ed Ecofon (leggi la sentenza), arrivano le prime reazioni sulla sentenza che ha stoppato un progetto a cui i Comuni della provincia stavano lavorando da cinque anni. Capofila del progetto Ancona e Osimo, contrari Jesi, Fabriano e Falconara. Ed è proprio il sindaco di Jesi Massimo Bacci ad intervenire parlando di “esito scontato” e di “grave danno economico e d’immagine.” “Era più che prevedibile la decisione del Tar sullo stop al gestore unico così come proposto dall’Ata. Né mi consola il fatto di aver sempre sostenuto che quella scelta fosse stata affrettata e sbagliata” commenta Bacci.
“C’erano posizioni chiare e motivate – ha ricordato Bacci – che spingevano per una procedura più coerente ed in linea con il dettato normativo. Si è invece preferito andare avanti in maniera incomprensibile, mettendo ormai a serio rischio la possibilità di procedere nel nostro territorio ad un affidamento in house. Rimane l’amarezza – ha continuato il sindaco – per aver ulteriormente rimandato la data dell’approdo di un gestore unico con tutti i vantaggi che ne derivano per i cittadini. A loro, ai cittadini di tutta la provincia, dovrà essere chiaro di chi è la responsabilità sia politica sia amministrativa di questo risultato e quali danni economici e di immagine per il nostro territorio questa scelta abbia creato”. Da Osimo, l’opposizione si chiede ora che fine farà Astea, che tramite Ecofon avrebbe dovuto guidare il progetto per l’area della Valmusone. “Il 10 giugno 2017 il consiglio comunale di Osimo guidato dal Sindaco Simone Pugnaloni, con urgenza (ingiustificata), senza alcun confronto politico, quasi con un golpe (approfittavano di un ritardo di pochi minuti da parte dei consiglieri di opposizione per anticipare la discussione del punto) approvava una delibera avente ad oggetto l’acquisizione di partecipazioni in Ecofon, una società con zero dipendenti e con bilanci in rosso da due anni che si sarebbe dovuta occupare del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti insieme alla Multiservizi di Ancona e ad Astea Spa – ricorda la consigliera del gruppo misto Maria Grazia Mariani -.
In quell’occasione, il Pd non solo mi ha impedito di votare ma ha continuato nella politica di intimidazione minacciando continuamente denunce nei miei confronti perché avevo definito quel comportamento “quasi mafioso”. Ora leggo le sentenze TAr Marche n. 48 e 49 del 2018. I miei sospetti e le mie affermazioni trovano conferme. Il Tar ha annullato tutta l’operazione Pd (quanto ci sarà costato per le spese legali?) definendo la società Ecofon una scatola vuota. Mi duole il cuore dirlo, ma ancora una volta avevo ragione. Astea spa era un’azienda florida e competitiva che in tanti ci invidiavano. Il Pd osimano l’ha spacchettata, venduta ed oggi rimane ben poco della gloriosa Astea: il ramo d’azienda che si occupa di smaltimento rifiuti. Mi chiedo – continua Mariani – che fine faranno i 200 dipendenti se la ATO non dovesse affidare ad Astea il servizio. Con le sentenze Tar Marche sarà un’impresa ardua da raggiungere perché il servizio dovrà essere affidato attraverso l’espletamento di una gara pubblica. Asta Spa potrà partecipare ma riuscirà ad essere competitiva con gli altri colossi?” si chiede Mariani.
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