Con una cerimonia sobria nella cattedrale di Osimo, animata dal coro della Polizia della Questura di Ancona e ricca di abbracci, i colleghi del poliziotto Dino Di Michelangelo hanno commemorato stamattina alle 10.30 il primo anniversario della sua morte e quella di sua moglie Marina Serraiocco. La coppia di origine chietina, viveva da diversi anni in città. Nei primi banchi del duomo, davanti all’altare, si sono seduti i genitori ed i parenti di Marina, commerciante del centro storico di Osimo. La madre di Dino con il fratello Alessandro ed il nipote Francesco hanno preferito unirsi invece agli ispettori e agli agenti della Polizia di Stato nella fila speculare di banchi. Alla funzione religiosa celebrata da padre Giancarlo Corsini, ministro provinciale del Minori Conventuali, hanno preso parte anche il vicario del questore di Ancona, Pasquale Barreca, diversi vicequestori della Questura di Ancona, tutti i poliziotti del Commissariato di Osimo e una delegazione di carabinieri della Compagnia di Osimo e di militi della Croce Rossa. Tra fedeli spiccava inoltre la presenza di un gruppo di amici d’infanzia di Dino, cresciuti con lui nel quartiere Sacro Cuore di Chieti.
Nell’omelia padre Corsini ha regalato parole di conforto ai parenti ed espresso affetto per Samuel, il bimbo di Dino e Marina sopravvissuto alla tragedia, oggi assente in chiesa. “Se ad un anno di distanza la città ricorda Marina e Dino con tanto calore vuol dire che avevano seminato bene. E se Samuel è ancora tra noi, questo è un segno che indica la volontà di Dio” ha sottolineato il sacerdote. Parole severe e di monito sono state invece riservate dal religioso a chi non avrebbe dovuto costruire una struttura alberghiera in una zona a rischio sismico e per chi avrebbe dovuto portare i soccorsi in tempo utile. “La logica del profitto ad oltranza – ha rimarcato il celebrante – è una logica perversa perché prima del profitto c’è l’uomo. Il fatto che chi doveva intervenire a disastro avvenuto, non lo ha fatto nei tempi, ci dice che il senso della responsabilità dovrebbe prevalere perché l’egoismo genera morte. Solo l’amore genera vita. Noi cristiani però dobbiamo offrire una parola di perdono”.
In questa giornata del ricordo, scandita da tanta commozione e abbracci, Alessandro Di Michelangelo, il fratello di Dino, ha voluto ringraziare “la comunità osimana che si e’ stretta alla nostra famiglia, i vicini di casa di Dino e Marina che ci sono stati accanto dal primo giorno. Poi un ringraziamento con il cuore gonfio di affetto alla mia grande famiglia la polizia di stato, la questura di Ancona e il commissariato di Osimo. Ascoltare il brano ‘Signore delle cime’ cantato dal coro della polizia di stato di Ancona e’ stato emozionante, l’avrà ascoltato anche Dino in divisa da lassù. Credo che oggi sia un giorno di speranza. Deve tornare a splendere la luce nei nostri visi e cuori. Solo così si potrà infondere serenità pace e gioia al piccolo Samuel”. Dopo la messa Alessandro, che veste la divisa della polizia come il fratello minore, ha accompagnato i suoi genitori negli uffici del Commissariato di piazza Marconi. “L’ho fatto – spiega – per far conoscere loro il luogo dove Dino lavorava e insieme ai suoi colleghi ci siamo fermati a pregare dinanzi alla sua foto che è stata appesa sulla parete dell’ufficio”.
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