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Svelate sette pietre d’inciampo,
Ancona non dimentica

CELEBRAZIONE - La cerimonia questa mattina per le vie della città, per ricordare le vittime anconetane del nazifascismo: Dante Coen, i coniugi Guido Lowenthal ed Eugenia Carcassoni, Gino Tommasi, Achille Guglielmi, sua moglie Elsa Zamorani ed il figlio Gino

 

 

 

 

A sinistra l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Paolo Marasca, accanto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo

La memoria di sette persone, sette vite strappate alla quotidianità e agli affetti dalla violenza e dalla barbarie nazifascista si incardina per sempre in tre vie della città di Ancona. Sono state disvelate questa mattina, in tre momenti differenti, le pietre d’inciampo che ricordano Dante Coen, i coniugi Guido Lowenthal ed Eugenia Carcassoni (via Astagno), Gino Tommasi (via Isonzo), Achille Guglielmi, sua moglie Elsa Zamorani ed il figlio Gino (via Santa Margherita), tutti arrestati, deportati, uccisi o morti di stenti nei campi di concentramento e sterminio della Germania nazista. La cerimonia ha avuto inizio in via Astagno, per poi proseguire con un momento di raccoglimento e preghiera in sinagoga, alla presenza del presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, dell’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Paolo Marasca, del rappresentante della Comunità ebraica della città di Ancona, Manfredo Coen. «Con le Pietre d’inciampo che oggi inauguriamo – ha affermato Mastrovincenzo – continuiamo il prezioso lavoro regionale sulla memoria, iniziato lo scorso anno, nelle Marche, con l’apposizione di altre quattro pietre. Pietre – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – che ci permettono di ricordare le storie delle persone, di essere consapevoli che la tragedia della persecuzione e della deportazione riguardò anche le nostre comunità e i luoghi che tante volte attraversiamo. Tutto ciò ci fa compiere un primo passo verso la conoscenza dei fatti e ci aiuta a costruire le nostre difese immunitarie contro le idee antidemocratiche e autoritarie». È toccato poi a Marco Labbate, dell’Istituto di Storia delle Marche, effettuare una ricostruzione storica sulle Pietre d’inciampo alla presenza dei familiari delle vittime e degli studenti di alcune scuole che hanno partecipato alla cerimonia. Il percorso inaugurale è poi proseguito in via Isonzo, dove è stata svelata la Pietra d’inciampo intitolata a Gino Tommasi e, successivamente, in via Santa Margherita per la cerimonia in memoria della famiglia Guglielmi. Momento conclusivo a Villa Almagià con le testimonianze di Maria Julia Kaufmann, (conosciuta anche con il nome di Marika Venezia) vedova di Shlomo Venezia, sopravvissuto all’olocausto e tra i più noti testimoni italiani della Shoah, e di Paola Vinay, autrice di un libro dedicato al padre Tullio, inserito nella celeberrima lista dei “Giusti tra le nazioni”. Le iniziative di oggi sono inserite nel programma di eventi che il Consiglio regionale ha organizzato in occasione della Giornata della Memoria.

(foto Giusy Marinelli)

 

«La nostra memoria è affidata a voi», Marika Venezia e Paola Vinay raccontano la Shoah

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