“Il rischio che le mafie possano infiltrarsi nel nostro territorio è sempre più concreto. Dunque, massima attenzione alle attività legate alla ricostruzione post terremoto e alla mole di soldi che girerà nelle Marche”. Sono le parole pronunciate dal procuratore generale Sergio Sottani alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Dobbiamo stare attenti – ha detto – monitorando le segnalazioni dell’Anac sulla presenza nei cantieri di persone connesse alla criminalità che non sono rappresentanti legali di ditte ma sono interessati alla ricostruzione” e ai “casi di caporalato su cui sta indagando la procura di Macerata”. Un primo segnale allarmante c’è già stato, con l’indagine condotta dalla procura di Napoli sull’aggiudicazione dell’appalto per la costruzione delle casette destinate alla zone terremotate affidate a una società legata a persone sospettate di avere collegamenti con la camorra. Un’altra importante indicazione è arrivata dalla sentenza emessa lunedì dal tribunale di Macerata che ha riconosciuto l’associazione mafiosa a un gruppo dedito a estorsioni, spaccio e rapine (leggi l’articolo).
Per quanto riguarda i reati commessi nel periodo compreso tra il primo luglio 2016 e il 30 giugno 2017, ci sono dati allarmanti per i fenomeni di stalking, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale,questi ultimi due in aumento del 22%. Sono reati che vedono quasi esclusivamente come vittime donne. Incremento anche per i reati informatici contro il patrimonio (+26%), falso in bilancio (+59%) e quelli legati al traffico di sostanze stupefacenti (+10%). «La tossicodipendenza è un problema serio di questa regione» ha detto Sottani, ricordando come le Marche sono tra le regioni d’Italia che più hanno aumentato il numero di personale assistenziale al Sert. Calo sui reati predatori: -6% i furti e -8% le rapine. Diminuzione (-10%) anche per l’usura. Una delle criticità emerse l’anno passato è dettata dalla carenza del personale amministrativo dove sono impiegati 221 dipendenti a fronte di una scopertura di 40 unità, pari al 18%. Un’altra questione è rappresentata dalla sicurezza degli edifici giudiziari, dove per la prima volta è stato eseguito un monitoraggio nell’autunno 2017. Carenze sono state riscontrate sul tribunale di Sorveglianza, dove i mezzi sono spesso costretti a sostare sulla pubblica via, e sull’edificio che ospita il giudice di pace, alle Palombare di Ancona. Sul capitolo magistrati, ad Ancona il nuovo procuratore capo (posto lasciato vacante da Elisabetta Melotti) dovrebbe arrivare entro quest’estate. Tredici, finora, le domande pervenute. A breve, invece, dovrebbe essere scelto il nome del procuratore aggiunto, nuova figura per la procura dorica, attualmente presieduta dal pm Irene Bilotta.
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Sicuriche già non sia un fenomeno presente?