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Le versioni di Oseghale:
«Pamela si è sentita male»

IL NIGERIANO accusato di omicidio della 18enne avrebbe dato due ricostruzioni sull’accaduto. Nella seconda dice che la giovane dopo aver assunto droga aveva avuto un malore

Innocent Oseghale

 

Innocent Oseghale ha detto che Pamela Mastropietro si sarebbe sentita male dopo aver assunto droga. Questa la seconda versione del 29enne nigeriano, accusato di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere. Quello fatto a pezzi della 18enne romana, allontanatasi dalla comunità Pars di Corridonia e trovata in due trolley, fatta a pezzi, mercoledì scorso. La sua morte è ancora un mistero e sarà l’autopsia a chiarire se si sia trattato di overdose o di omicidio. La prima versione di Oseghale, da quanto emerge, era che la ragazza era salita in casa con lo spacciatore. In una seconda versione dice di essere stato presente e che Pamela, dopo aver assunto droga, sarebbe svenuta. Ma nega le accuse finora contestate: di averla uccisa e di aver fatto a pezzi il corpo (di cui mancano anche alcune parti che non sono state ritrovate).

Pamela Mastropietro

Quando si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto nella decisione sulla misura cautelare il giudice Giovanni Manzoni ha applicato la misura cautelare in carcere ma non per omicidio, ritenendo al momento non sussistere gravi indizi di colpevolezza, anche perché l’autopsia ancora non ha chiarito se la ragazza è morta di overdose o se è stata uccisa. In merito alla decisione del giudice il procuratore Giovanni Giorgio ha deciso di non presentare il ricorso al tribunale del riesame, ritenendo le argomentazioni del giudice meritevoli di attenzione. Proprio per sciogliere i dubbi relativamente all’autopsia il procuratore ha deciso di affiancare il medico legale Cingolani ad Antonio Tombolini, che aveva eseguito l’autopsia.

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