La scadenza fissata dalla Regione era il 2020: due anni per inaugurare il nuovo polo ospedaliero e di ricerca d’eccellenza all’Aspio. Ma ad oggi quel traguardo sembra allontanarsi invece di essere dietro l’angolo. Cantiere fermo da anni e vertici amministrativi e scientifici in attesa di essere completamente rinnovati per la scadenza dei mandati, così il futuro dell’Inrca adesso è un’incognita. Le “mura” restano l’incompiuta ormai storica: quella nuova sede dell’Istituto di ricerca e dell’ospedale di rete di Ancona Sud e della Valmusone che deve sorgere all’Aspio, come deciso nel lontano 2006. A luglio sembrava arrivata la fine dell’odissea iniziata nel 2012 a colpi di ricorsi al Tar: dopo quattro diversi passaggi di testimone decisi in tribunale, la Regione firmava il nuovo e definitivo contratto di appalto per 52,8 milioni di euro con la cooperativa edile di Ravenna Cmc. Due anni e mezzo di lavori, finalmente perciò il traguardo poteva essere fissato con certezza tra fine 2019 e inizio 2020.
Ma a otto mesi di distanza gli operai Cmc devono ancora iniziare le opere edili. Quasi un anno perso che perciò posticiperà ancora una volta le scadenze e l’obiettivo del taglio del nastro. Il motivo? Ancora non è chiaro se l’area è stata liberata e consegnata dalla vecchia impresa appaltatrice, la cordata Salc – Matarrese. I lavori così sono ancora fermi all’allestimento dell’area di cantiere. Tutto fermo non solo nelle opere edili, ma anche nelle scelte dei vertici amministrativi. Il Consiglio di indirizzo e verifica che governa l’ente di ricerca nazionale è scaduto già ad ottobre e si trova ora in proroga. Manca l’accordo tra la Regione Marche e il Ministero sul nome per sostituire il presidente Don Vinicio Albanesi. Da Roma arriva il nome di Roberto Bernabei, attuale presidente di Italia Longeva e direttore del polo di invecchiamento del Policlinico Gemelli. Dall’Inrca di Ancona però il nome viene visto come un’imposizione e si fa il nome gradito del luminare di geriatria bresciano Marco Trabucchi, molto legato al Santo Stefano. Tutto fermo e nel frattempo si avvicinano altre scadenze da affrontare: il 28 marzo termina il mandato la direttrice scientifica Fabrizia Lattanzio, responsabile di tutti i progetti di ricerca dell’ente che finora hanno consentito di intercettare e vincere 8,5 milioni di euro di finanziamenti europei per lo studio delle tematiche legate all’invecchiamento. Una figura apicale che dovrà andare a concorso. A maggio, ancora una scelta da prendere per la Regione: in scadenza anche il direttore generale Gianni Genga, anche se lui potrebbe essere il solo nome confermato da Palazzo Raffaello nell’Inrca che verrà.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati