Bagarre politica sul rinnovo delle carche nelle Commissione del consiglio comunale di Osimo. Dopo le modifiche al regolamento che definisce modalità di lavori e ritmi della Sala Gialla, ieri la maggioranza ha portato al voto il rinnovo delle cariche nelle commissioni consiliari che da 6 componenti (4 di maggioranza e 2 di minoranza) sono scese a 5 (3 di maggioranza e 2 di minoranza). Il capogruppo di Territorio e Comunità, Fabio Pasquinelli, dimissionario in alcuni organismi con il collega Carlo Catena dopo l’uscita di maggioranza, ha proposto di lasciare la composizione a 6, per la forza dei numeri. Ha, infatti, rilevato che il sindaco, 25° unità del parlamentino cittadino, non può essere sommato ai 24 consiglieri comunali nel computo numerico a garanzia della proporzioni della rappresentatività. Pertanto per essere lo specchio dell’attuale situazione politica (12 consiglieri di maggioranza e 12 di minoranza) la composizione delle commissioni consiliari osimane dovrebbe essere rappresentata da 2,5 consiglieri dell’establishment di governo e 2,5 della minoranza. Meglio quindi lasciare invariato il numero dei 6 membri.
Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera Maria Grazia Mariani (Gruppo misto) che, con un emendamento, evidenziava che per regolamento non si sarebbero potuti neppure modificare asset e nomine delle commissioni se non allo scadere del mandato amministrativo del sindaco Pugnaloni, vale a dire nel 2019. La maggioranza ha riproposto quasi tutti i nominativi già in carica, anche per la presidenza delle commissioni, della minoranza si sono fatti avanti solo i due consiglieri del M5S, David Monticelli e Sara Andreoli che hanno insistito perché la presidenza della Commissione Sanità restasse, ad esempio, a Mario Araco del Gruppo Misto. I 2 consiglieri di Territorio e Comunità, come quelli del Gruppo Misto (Araco stesso ha votato no alla sua candidatura non richiesta o accettata) hanno deciso di esprimere voto contrario proprio perché non ritenevano legittima la modifica, mentre i 6 consiglieri delle Liste Civiche, hanno ribadito per voce di Dino Latini, come aveva già fatto nel 2014, di non essere interessati ad assumere incarichi e si sono astenuti.
LE NUOVE COMMISSIONI – Dopo la votazione dell’assemblea cittadina le nuove commissioni consiliari sono pertanto così composte: Affari generali con Matteo Canapa (presidente), Diego Gallina Fiorini, Giorgio Campanari (maggioranza), David Monticelli, Mario Araco (minoranza); Attivita’ produttive con David Monticelli (presidente), Eliana Flamini, Gabriella Sabbatini, Lanfranco Migliozzi (maggioranza), David Monticelli, Sara Andreoli (minoranza); Ambiente e territorio con Eliana Flamini (presidente), Filippo Invernizzi, Mirco Capotondo, (maggioranza), David Monticelli, Sara Andreoli (minoranza), Sanita’ e sicurezza sociale con Mario Araco (presidente), Renata Maggiori, Mirco Capotondo, Diego Gallina Fiorini (maggioranza), Sara Andreoli (minoranza), Scuola, cultura, sport e tempo libero con Marco Balestrieri (presidente), Gabriella Sabbatini, Corrado Belardinelli, (maggioranza), Sara Andreoli, David Monticelli (minoranza).
LE REAZIONI – Fabio Pasquinelli nell’evidenziare che “la nomina come quelle dei presidenti delle commissioni consiliari è di natura politica” ha preso atto “che c’è una nuova maggioranza Pd e M5S perché si sono votati insieme i presidenti. Adesso abbiamo 5 presidenti di maggioranza pertanto la loro elezione è avvenuta in violazione del regolamento”. “Questo atto verrà essere impugnato, vorrei capire come il Tar potrebbe darvi ragione. Bastava soltanto sostituire i dimissionari” ha rincarato la dose la consigliera comunale Maria Grazia Mariani specificando in serata in una nota stampa che “Pugnaloni eletto con soli due voti di scarto oggi non ha più la maggioranza. Conta 12 consiglieri su 24. -Esattamente il 50%. Per togliersi dall’impiccio anche con le Commissioni consiliari ha preteso di modificare il regolamento di consiglio comunale portando da 6 a 5 i componenti delle commissioni e stabilendo il principio della proporzionalità. Ma in base al principio di proporzionalità il Sindaco Pugnaloni, potendo contare sul 50% dei consiglieri, è rappresentato da un numero pari ad un mezzo di 5, vale a dire 2,5 consiglieri. Stessa cosa per le opposizioni. Ora mi chiedo chi sia quel consigliere che possa rappresentare per metà la maggioranza e per metà le opposizioni (inciucio?). Beh l’arcano è presto svelato. Ieri sera sono state ricomposte le Commissioni consiliari, nonostante avessi proposto di mantenere quelle costituite a luglio 2014, dove Pugnaloni poteva contare 4 componenti su 6 complessivi. La mia proposta non è stata neanche ammessa al voto (tanto per essere democratici). Ora tutte le commissioni sono composte da 3 consiglieri Pd e 2 consiglieri 5Stelle. Eccetto una dove Araco (su proposta del Movimento 5 Stelle, ma contro la sua stessa volontà) è stato nominato Presidente. E’ chiaro che uno dei tre componenti Pd rappresenta per metà le opposizioni a meno che le affermazioni di Pasquinelli non si rivelino vere: il Pd governa Osimo e 5Stelle ne è la sua stampella”.
La consigliera pentastellata Sara Andreoli ha replicato arrabbiata che non esisteva “alcuna egemonia Pd e M5S? Pasquinelli stai parlando del niente. Stasera abbiamo sono voluto dare un minimo di contributo rispetto a te. Le tue sono solo sciocchezze. Non non entriamo nel merito di quello che fai tu, qui, in consiglio comunale”. Il sindaco Pugnaloni ha spezzato un lancia sostenendo di accettare la posizione dei grillini e dei civici. “Da 3 anni e mezzo c’è chi vive sulle nuvole e che vuole bene a Osimo. – ha detto durante le dichiarazioni di voto- Il M5S è da sempre all’opposizione della città, anche le liste civiche ma entrambi si sono espressi in maniera costruttiva, qualcun altro vive invece sulle nuvole perché deve prendere qualche voto che esiste solo nei libri di storia del Dopoguerra, qualcun altro perché deve ancora capire nella vita quale è la sua strada: nasce democristiano, diventa di destra, sostiene il M5S e ha pure del tempo per dare lezioni al segretario comunale e ai dipendenti comunale. Tre coalizioni diverse hanno espresso un pensiero politico, gli altri no”.
Il capogruppo democrat, Giorgio Campanari ha poi rimarcato che “non c’è niente di irregolare perché sono rispettati i rapporti di proporzionalità di maggioranza e minoranza”. Infine David Monticelli (M5S) ha incalzato ribadendo come già fatto dalla collega di gruppo che si trattava “di una questione di lana caprina. Da regolamento la maggioranza ha anche perso un membro ma da qui a parlare di convergenze politiche tra Pd e M5S è esagerato visto che siamo come cane e gatto. Pasquinelli cerca di rappresentare i valori del tuo gruppo”. Il capogruppo di Territorio e Comunità però è rimasto sulle sue posizioni ed ha ribadito che la votazione è contraria al regolamento in quanto “i 5 presidenti sono tutti di maggioranza”.
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