È fissata per domani mattina l’udienza di convalida del fermo per Muhammad Riaz, il padre della 19enne Azka Riaz, morta nella serata di sabato dopo essere stata investita da un’auto sulla provinciale 485 a Trodica di Morrovalle.
Il padre è stato indagato per omicidio preterintenzionale: l’incidente in cui la ragazza è morta ha dei contorni che restano sospetti. In particolare il fatto che la giovane, quando è stata investita dall’auto di un 52enne croato che vive a Montecosaro, era sdraiata a terra. L’autopsia ieri ha confermato che la ragazza ha ferite compatibili con il fatto che fosse coricata sull’asfalto. Perché Azka si trovasse in quella posizione resta un mistero. Così come non è chiaro se il padre possa avere avuto un ruolo in quanto accaduto. L’uomo sostiene che la ragazza si trovava in auto con lui, che visto che la vettura non andava bene si era fermato e lei era scesa, e che poi il veicolo era ripartito e lui aveva fatto inversione per tornare a prendere sua figlia. Sempre stando alla versione data dall’uomo, è stato mentre tornava per prendere la ragazza che è avvenuto l’investimento, alle 19,50 di sabato scorso. Di certo c’è, in base a quanto emerso dall’autopsia, che la ragazza è morta perché schiacciata dall’auto del 52enne. Altro dato certo è che la giovane doveva essere sentita questa settimana in incidente probatorio per una vicenda di presunti maltrattamenti subiti dal padre.
Per ricostruire l’accaduto, il legale di Muhammad Riaz, l’avvocato Francesco Giorgio Laganà, nominerà un proprio consulente per analizzare l’auto che ha investito la ragazza e verificare la dinamica dell’incidente. Intanto domani Riaz comparirà davanti al gip Domenico Potetti per l’udienza di convalida del fermo. Il legale ha già annunciato che intende chiedere la scarcerazione per il proprio assistito. C’è poi l’aspetto più umano della vicenda con una ragazza che deve avere sepoltura e i famigliari che di questo si stanno preoccupando. È possibile che dopo il nullaosta della procura il corpo della 19enne sia riportato in Pakistan, dove si trova la madre. In Italia ci sono invece uno zio (fratello del padre) e tre fratelli più piccoli di Azka, che non vivevano più con il papà.
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