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Ex Mutilatini, Portonovo per tutti
incontra il sindaco:
«Bando a ostacoli per le imprese sociali»

ANCONA – L'associazione ha consegnato una lettera a Mancinelli dove ribadiscono le loro critiche alla gara per la concessione dell'ex colonia estiva, temendo che andrà deserto. Servono almeno 385mila euro di fondi Por. Nuova richiesta alla Giunta perché participi al crowfunding. Tra i firmatari dell'appello condiviso da 16 sigle anche la testimonial del progetto Lucia Mascino

Da sinistra, Andrea Fantini, Lucia Mascino e Vitaliano D’Addato, nell’aprile del 2017 erano tornati alla carica sull’ex Mutilatini come portavoce dell’associazione Portonovo per Tutti

 

di Giampaolo Milzi

Appena 90mila euro come onere aggiuntivo, ma che potrebbero guastare la festa perché vada in porto il complesso e attesissimo progetto per la ristrutturazione e riconversione in struttura ricettiva a Portonovo dell’ex Casa colonica dei “Mutilatini”. E’ la necessità di quella cifra, oltre ad altre problematiche divenute più allarmanti negli ultimi mesi, ad aver spinto ieri mattina Andrea Fantini, presidente dell’Associazione di promozione sociale (Aps) “Portonovo x tutti”, a presentarsi in Consiglio comunale e a consegnate al sindaco e a tutti i componenti dell’assise municipale una lettera aperta. Una missiva, firmata nei giorni scorsi da 16 soggetti tra circoli, associazioni e comitati e dall’attrice Lucia Mascino (testimonial del progetto), che mette a fuoco alcune criticità del bando approvato nel dicembre scorso dall’amministrazione comunale. Bando per l’assegnazione in concessione trentennale a una cooperativa o ad una impresa sociale del degradato ma eco-prezioso immobile di Portonovo. Quello che il Comune proprietario era inizialmente intenzionato a mettere all’asta, col rischio di una sua privatizzazione e della nascita magari di un esclusivo hotel o ristorante di lusso. E che ora invece – grazie alla formula bando-concessione figlia della campagna di sensibilizzazione condotta a partire da tre anni e mezzo fa dall’Aps (costituita da circa 70 cittadini e appoggiata da una ventina tra associazioni e istituzioni) è destinato, una volta ultimati i lavori, ad ospitare un ostello da 55 posti e un centro di educazione ambientale. “Siamo ad una fase cruciale della nostra battaglia di progettazione partecipata – ha spiegato ieri Fantini in una conferenza stampa a Palazzo degli Anziani a margine della seduta consiliare, sintetizzando i contenuti della lettera –, ma il bando, pur rispondendo alle previste esigenze di una destinazione di interesse pubblico, a carattere sociale e ambientale, mostra alcune criticità che, secondo noi, renderanno difficile la partecipazione alla gara da parte di imprese sociali”.
Ed eccole le criticità. Nel bando è presente la richiesta, “immotivata, e quindi secondo noi illegittima, a quello che sarà il concessionario, di mettere preventivamente a disposizione 90mila euro per saldare il debito che l’Amministrazione comunale ha contratto con l’Associazione nazionale vittime civili e di guerra (Anvcg), ex proprietaria della casa colonica e dello spazio verde che la circonda, per il suo svincolo d’uso estivo (una volta riconvertita, ndr.) – ha ribadito Fantini leggendo la lettera. – Quella richiesta va tolta dal bando con una modifica dello stesso”.
Dopo il confronto in aula con alcuni consiglieri comunali, e dopo la risposta da parte dell’assessore ai Lavori pubblici Manarini ad una interrogazione sulla questione presentata dai consiglieri Rubini (Sel-Ancona Bene Comune) e Maria Ausilia Gambacorta (M5 Stelle), Fantini – giudicate “non condivisibili le parole dell’assessore rispetto alla sua preoccupazione sui documenti da presentare – ha precisato più pragmaticamente e “con immutato spirito di collaborazione” che, “visti i tempi stretti l’Aps chiede che venga modificato il bando , in modo da eliminare l’onere dei 90.000 a carico del concessionario. Perché se il vincolo dei 90mila euro dovesse restare costituirebbe un grosso ostacolo all’emersione di concrete manifestazioni d’interesse al bando”. Su questo punto sarebbe arrivata la disponibilità del sindaco Mancinelli nel cercare di superare il nodo, espressa ieri mattina durante l’incontro.
Seconda criticità: il bando per la concessione scade il 3 aprile. E il soggetti o il pool di soggetti che si spera si aggiudichino il bando avranno tempo solo fino al 26 aprile per presentare progetto esecutivo con relativa domanda alla Regione Marche per ottenere i finanziamenti POR (europei). Fantini: “I tempi sono strettissimi, ripeto, e quindi, ancor prima dell’auspicabile buon esito del bando comunale, va costituita una task-force, per ottenere i fondi POR per l’efficientamento energetico dell’immobile. Pensiamo ad una commissione composta da dirigenti e funzionari dell’Amministrazione comunale, del Dipartimento di Energetica-Univpm, da professionisti e imprenditori”.

L’abbandono e il degrado all’ex colonia, ripulito dagli attivisti di Portonovo per Tutti nell’estate del 2017

Sul fronte economico, notizie contrastanti. Quella particolarmente buona è che dopo 3 anni, l’Aps Portonovo x tutti ha ripetuto un sondaggio sulla domanda di mercato potenziale dei servizi offerti dall’ostello: le 9 associazioni che hanno risposto hanno assicurato una richiesta di alloggio nel prospettato ostello per circa 4000 persone/anno (più della metà della capacità di accoglienza totale, al costo di 25-28 euro a posto letto). La seconda notizia positiva è che nell’ultimo anno l’Aps ha incassato manifestazioni di interesse a partecipare al bando di concessione tra più soggetti.
L’investimento di 1.4 milioni di euro necessario per tutta l’opera di ristrutturazione del complesso ex Casa dei Mutilatini secondo il piano di fattibilità approvato costituisce un impegno economico e finanziario notevole. Nel caso di accesso al bando POR il contributo a fondo perduto necessario dovrebbe essere di almeno 385mila euro per poter realizzare un efficientamento energetico della nuova struttura tipo classe A. Viceversa, per realizzarne un meno oneroso, ma pur compatibile con la destinazione ostello-centro ambientale, efficientamento tipo classe B, sarebbero sufficienti 1,1 milioni di euro. Il resto dei fondi necessari sarebbero reperibili attraverso un mutuo.
E ancora: l’Aps chiede all’Amministrazione di decidersi finalmente ad organizzare o coorganizzare, subito dopo la firma della concessione, una campagna di crowdfunding in ambito cittadino, regionale, nazionale e internazionale.

Il progetto di ristrutturazione presentato da Portonovo per Tutti

Fantini: “Numerose esperienze in Italia e all’estero mostrano come la sinergia tra amministrazioni pubbliche, cittadini, imprese e Università costituisca un’opportunità incredibile per finanziare attraverso il crowdfunding la progettazione partecipata”.

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