Omicidio Rapposelli, la procura sequestra ancora una volta la Fiat 600 di Simone e Giuseppe Santoleri, figlio e marito della donna. È proprio qui, secondo gli investigatori, che si nasconderebbero le tracce del delitto della pittrice, trovata morta il 10 novembre scorso in un dirupo di Tolentino, a una mese dalla scomparsa. L’utilitaria bianca è finita sotto sequestro questa mattina su disposizione del pm Andrea Laurino. A portarla via dal parcheggio di casa dei Santoleri, indagati per concorso in omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono stati i carabinieri di Giulianova. L’auto era già stata oggetto di accertamenti almeno in altre due occasioni. La disposizione della magistratura potrebbe rappresentare un punto di svolto per l’inchiesta aperta dallo scorso ottobre e arriva quando ancora sono in corso alcune perizie da parte dei Ris di Roma.
Una su tutti, quella che riguarda l’analisi del terriccio della contrada Pianarucci, il luogo dove è stato ritrovato il cadavere putrefatto di Reny. Che dentro la vettura siano state trovate tracce compatibili con il suolo che hanno indotto la procura ad effettuare altri esami? Non è escluso. Come non è escluso che possano essere arrivati risultati positivi da altri elementi passati sotto i microscopi del reparto scientifico per cercare tracce biologiche della pittrice, come ad esempio federe, lenzuola, coperte ed alti oggetti di biancheria che erano stati sequestrati nell’appartamento di Giulianova. Il corpo della donna, la cui scomparsa era stata denunciata da alcuni amici del gruppo di preghiera ai carabinieri di Cingoli, è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria, fermo all’obitorio di Macerata dove sono stati eseguiti gli accertamenti autoptici.
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