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L’esclusa Serenella Fucksia:
«Ora M5S governi e venga allo scoperto»

INTERVISTA - La senatrice uscente: "Delusa? Sapevo che non sarei stata rieletta. Ma non abbandono la passione politica. A Fabriano i pentastellati sono in luna di miele, ma la situazione è preoccupante. Il movimento ha promesso tanto, attenzione a non deludere"

 

L’ex senatrice Serenella Fucksia

 

di Sara Bonfili

Serenella Fucksia, senatrice uscente, eletta con i pentastellati nella scorsa legislatura prima di lasciare i grillini e oggi candidata con Noi con l’Italia alla Camera nel listino plurinominale Marche 2 (Ancona-Pesaro), nel polo di centro destra. Una delle “sconfitte” della tornata elettorale, ma l’ex onorevole non cambia il suo duro giudizio nei confronti del M5S.

Fucksia, Fabriano ha riconfermato la sua fiducia al movimento 

«Il dato fabrianese di boom del M5S riflette il dato nazionale e soprattutto quello del sud, si è votato di pancia. Qui, ora, siamo ancora in piena luna di miele dell’amministrazione pentastellata, ma la situazione è preoccupante con una disoccupazione altissima, mancanza di infrastrutture, problemi con le liste d’attesa dell’ospedale e con l’erogazione dei servizi. Gli elettori hanno molte speranze, tanta rabbia, tante illusioni. Ma certe mode sono passeggere e si consumano in fretta e non incideranno come ci si aspetterebbe. Per questo occorre tanta pazienza e serietà nel lavorare a costruire un substrato di persone consapevoli, critiche, e soprattutto positive e costruttive»

La proposta centrista invece non ha fatto breccia.

«Nel dettaglio la legge elettorale ha inciso, poiché si è votato il simbolo e non le persone, la mancanza della possibilità del voto disgiunto ha penalizzato ulteriormente il merito. I grandi simboli hanno vinto e soprattutto i partiti di centro, e  non solo ‘Noi con l’Italia’, ma il partito della Lorenzin, ‘Insieme’ e gli altri, erano praticamente invisibili. Inoltre nella campagna sono mancati i confronti diretti tra i candidati, si è giocato alla semplificazione del messaggio, come in una campagna di marketing. Si è lottato tra chi promette di lavare bianco che più bianco non si può»

Ora cosa si aspetta da questo Parlamento?

«Tra chi punta alla speranza per il futuro ha fatto breccia i Movimento Cinquestelle, che con il reddito di cittadinanza conquista in particolare i giovani. Ma attenzione, perché più illudi e più, se non mantieni, la delusione e la reazione sono forti. L’alternanza democratica è sempre positiva: mi auguro che il M5S ora governi, semplicemente perché deve palesarsi».

Lei non è stata rieletta, delusa? 

«Già sapevo di non esser rieletta, mi sono presentata in questa lista perché era quella più vicina alle mie tendenze o meglio, perché ho cercato di dar voce a chi aveva meno voce, nei dissensi ragionati, attorno a certi valori che stanno andando persi e si portano via tanto patrimonio di tradizione e identità.  Ma se ha notato non ho fatto campagna elettorale, non sono stata onnipresente come altri, ho voluto solo dare un piccolo sostegno alla lista che portava avanti i valori moderati con un dibattito rispettoso, civile e obiettivo. Da quando ho lasciato il Movimento 5 Stelle non ho preso più nessuna tessera di partito, ma ho lavorato sodo in questa legislatura, producendo diciotto leggi con il mio nome, testi unici, e altrettante leggi sono rimaste nel cassetto per poterci lavorare ancora. Ho lanciato per prima la legge sull’equo compenso, ho lavorato con Quagliariello al Testo unico sulla ricostruzione sismica. Per fortuna non vivo di politica, ho il mio lavoro a cui vorrei dedicare più tempo. Ma questa passione politica, nata tanto tempo fa, non mi abbandonerà facilmente: continuerà ad impegnarmi nei temi a cui in questi anni sono stata sensibilizzata e grazie ai politici con cui ho intessuto buoni rapporti, da Quagliariello a Bonfrisco a Sacconi, ma anche tanti del Pd».

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