“Quella del contenzioso al Tar per il Prg di Osimo non è una vicenda che si può chiudere su due piedi. Sull’argomento tra l’altro, indaga la Procura e non ci si può mettere d’accordo su una questione che un organo giudiziario è chiamato a dirimere. C’è un iter e va seguito con maggiore rigore, tanto più se gli enti coinvolti, la Provincia di Ancona e il Comune di Osimo sono governanti dallo stesso colore politico (Pd ndr). Il sindaco Pugnaloni con grande correttezza non ha mai avanzato richieste particolari su questa vicenda”. E’ diretta Liana Serrani, presidente della Provincia di Ancona. L’ente che guida non è intenzionato a fare passi indietro e il ricorso al Tar sul Piano regolare di Osimo andrà avanti, nonostante che siano già passati 10 anni senza esito o responsi. “Per il 21 marzo il Tar Marche ha convocato le parti per stilare una sorta di cronoprogramma, una ri-calendarizzazione delle questioni messe in discussione dal nostro ricorso. – spiega la presidente- I legali opteranno per un rinvio nell’udienza perché le materie da discutere sono molto e complesse, ma posso garantire che la Provincia ha un interesse legittimo ad arrivare fino in fondo e quindi a portare avanti questo ricorso. Certo, nel tempo diverse situazioni sono state modificate, anche in ottica di una ri-pianificazione urbanistica della città che sta portando avanti l’amministrazione comunale”.
VERSO IL RINVIO DELL’UDIENZA – Conferma il sindaco di Osimo. “Il prossimo 21 marzo, davanti al Tar Marche, sono stati convocati i legali di Comune e Provincia per capire come e se proseguire la controversia, ed eventualmente fissare una ulteriore data per l’udienza di merito – ribadisce Simone Pugnaloni – Al momento il legale del Comune l’avvocato Andrea Galvani sta valutando la situazione. In ogni caso, una successiva udienza di merito è probabile che venga fissata a lungo termine”.
LE LOTTIZZAZIONI CANCELLATE – Gli interessi in ballo sono consistenti: il nuovo strumento urbanistico di Osimo prevedeva la realizzazione di troppe, nuove unità residenziali. La Provincia nel 2007 aveva mosso ben 78 rilievi alla variante al Prg, ritenendo molte aree di lottizzazioni incompatibili con il Piano territoriale di coordinamento e con il Piano paesistico ambientale regionale. Nel parere espresso, poi divenuto motivo di causa, l’ente sovracomunale aveva infatti stralciato dal disegno urbanistico circa il 20% delle nuove aree edificabili, comprese nelle frazioni di Osimo Stazione, Abbadia e Passatempo ma soprattutto nel quadrante sud est ed ovest della periferia osimana. Lottizzazioni che, in quest’ultimo caso, avrebbero contribuito a realizzare una sostanziosa fetta di perimetro della ‘strada di bordo’, la variante al tratto urbano dell’ex Ss 361. Si trattava di 3-4 mega insediamenti residenziali di circa un ettaro ciascuno, compresi tra via Molino Mensa, Vescovara e via S.Giovanni e messi all’indice dalla Provincia dopo l’approvazione consiliare nel 2007 del Prg, poi impugnato al Tar per un timbro di protocollo che dimostrava un deposito tardivo dei documenti. In ciascuna di quelle aree di trasformazione strategica (Ats) si sarebbero potute edificate almeno 50 appartamenti.
LA CAPACITA’ ABITATIVA DI OSIMO – Per la Provincia si trattava in sintesi di una ‘colata di cemento’ destabilizzante per uno sviluppo del territorio già sovrastimato. La capacità abitativa di 40.000 abitanti, prefigurata dal nuovo Prg entro il 2020 (oggi Osimo è ferma a 35.000), era stata ritenuta esagerata e poco rispettosa del disegno urbanistico storico della città. Al tempo invece il Comune aveva concepito gli Ats anche come mezzo per finanziare, con lo scomputo degli oneri di urbanizzazione privati, la strada di bordo. Oggi il mercato edilizio è fermo, i flussi migratori sono rallentati, sugli operatori locali dell’edilizia pesa ancora un patrimonio immobiliare invenduto di centinaia di case e la strada di bordo, realizzata solo in parte, è stata sostituita dalla variante Nord. Lo scenario, insomma, è cambiato.
BY PASS DI CAMPOCAVALLO E VENDITA DELL’EX CORRIDONI – Il dialogo tra Provincia e Comune è comunque intavolato anche su altri obiettivi, non solo sulla realizzazione e finanziamento del by pass di Padiglione in dirittura d’arrivo ma anche sulla vendita dell’ex Corridoni. “Organizzeremo l’incontro chiesto dal sindaco per verificare le condizioni di vendita – assicura Liana Serrani – Lo scorso anno abbiamo alienato diversi beni immobili, ad esempio la prefettura ad Ancona, proprio per evitare che in assenza di manutenzioni questi beni, con valore storico e architettonico, finissero nel degrado. C’è,quindi, ampia disponibilità da parte nostra ad incontrare il sindaco Pugnaloni e spero che si arrivi presto anche ad una quadra sulla valorizzazione dell’ex Corridoni. Gli introiti saranno destinati alla realizzazione di scuole e strade. Secondo quanto stabilito dalla legge abbiamo fatto stimare dall’Agenzia del Territorio il valore immobiliare del palazzo. La cifra partiva da 528.000 euro, e forse era già un po’ troppo alta. Poi c’è stato il crollo parziale del tetto e ora saremo costretti a svalutare perché non possiamo spendere per la messa in sicurezza di un bene che non è nelle nostre funzioni. C’è pertanto tutto l’interesse ad avviare ad una trattativa congrua con il Comune di Osimo. La Provincia non deve speculare ma perseguire un interesse collettivo con la valorizzazione di questi beni”.
Ricorso sul Prg di Osimo, l’udienza al Tar nel giorno di Primavera
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati