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Reddito di cittadinanza,
le opposizioni:
“Negata l’evidenza”

CASTELFIDARDO - Replica delle minoranze consiliari sul licenziamento di una dipendente di una cooperativa, 'sostituita' con una borsa lavoro. "Non è forse vero che è già fissata l'udienza davanti al giudice del lavoro di Ancona per un licenziamento al Nido di Castelfidardo?" domandano Solidarietà Popolare, Pd – Bene in Comune, Uniti per Castelfidardo – Cittadini Attivi

Il Salone degli Stemmi, l’aula consiliare di Castelfidardo

l’ex sindaco Mirco Soprani, esponente del gruppo consiliare Solidarietà Popolare

Dopo una settimana di silenzio imbarazzante da parte dell’Amministrazione 5 Stelle sul caso della lavoratrice licenziata per far posto al progetto delle ‘borse lavoro’, sono arrivate le precisazioni. Però non dall’assessorato ai Servizi Sociali, come ci si poteva aspettare, bensì da parte della Cooperativa interessata. Un chiarimento? Più che altro una difesa d’ufficio, quasi politica, dell’impropriamente detto ‘Reddito di cittadinanza’”. I gruppi consiliari d’opposizione, Solidarietà Popolare, Pd – Bene in Comune, Uniti per Castelfidardo – Cittadini Attivi, trovano inusuale che a replicare alle loro accuse sia stata la cooperativa che ha attivato il reddito di cittadinanza, piuttosto che l’amministrazione comunale di Castelfidardo che ha deliberato la misura anti disoccupazione ormai da un biennio.

I consiglieri del gruppo Pd-Bic, Enrico Santini e Lara Piatanesi

“Dalla lettera sui social apprendiamo però l’inverosimile e dispiace che qualcuno presti così il fianco all’Amministrazione comunale, cercando con questi “giochetti” di far passare come visionari i consiglieri d’opposizione – rimarcano le minoranze consiliari castellane – E no cara Cooperativa. A questo gioco non ci prestiamo. E’ forse falso che tra i tuoi dipendenti al Nido non lavora più la signora in questione? Non è forse vero che dovrete comparire nei prossimi giorni davanti al giudice del lavoro di Ancona per un licenziamento al Nido di Castelfidardo? Non è forse vero che quel lavoro è ricoperto attualmente da una nuova addetta assunta dal ‘Reddito’?” domandano precisando che “in discussione qui non è il caso della singola società, semmai gli errori di impostazione del bando, tanto da sfiorare la legittimità giuridica in rapporto ai contratti di lavoro esistenti ed alle modalità usate. Legittimità che dovrebbe essere controllata da figure ben definite”.

Le forze di opposizione di Castelfidardo sostengono di non essere intimorite da minacce di azioni legali. “Vogliono portarci in tribunale? Nessun problema. Sarà la sede giusta per chiamare così a testimoniare il sindaco Ascani e l’assessore ai servizi sociali Marconi, che in questi mesi hanno gestito l’intera questione nelle segrete stanze, oltre che l’impresa e tutti i soggetti coinvolti. Noi stiamo semplicemente esercitando quel diritto di controllo proprio dei consiglieri comunali. Cosa che i 5 Stelle, dove sono all’opposizione, sicuramente fanno anche meglio di noi. In tutta questa storia però si continua a ‘giocare’ con la vita professionale di una persona. Che passa, per molti, in secondo piano solo per difendere uno ‘pseudo’ ‘Reddito di cittadinanza’. E questo è assurdo”.

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