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Fuga di notizie dal Commissariato
e truffe assicurative: dieci indagati
insieme al poliziotto sospeso

SENIGALLIA - L'ispettore, spogliato della pistola di servizio e del tesserino venerdì dai colleghi della Squadra Mobile, era al centro dell'indagine da oltre un anno. Tutto è partito per chiarire gli accessi sospetti nei database ministeriali, poi gli investigatori hanno scoperto presunte condotte illecite che fanno ipotizzare un giro di false denunce per truffare le assicurazioni. Mercoledì, l'interrogatorio di garanzia in tribunale

Il commissariato di Senigallia

 

Informazioni riservate vendute per circa mille euro al mese a un’agenzia investigativa di Modena e denunce compilate ad hoc per far risultare ad alcune vetture danni mai esistiti e poi intascare il premio assicurativo con la collaborazione di un carrozziere compiacente. Sono queste le ipotesi accusatorie che hanno mandato sotto inchiesta un ispettore del Commissariato di Senigallia, sospeso dal servizio lo scorso venerdì dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Carlo Cimini. Nel provvedimento, viene preso in esame solamente il filone investigativo che riguarda la presunta collaborazione illecita con un’agenzia investigativa. Proprio per chiarire questo punto erano nate le indagini, cominciate quasi un anno fa per mano degli agenti della Squadra Mobile. Poi, andando avanti nell’inchiesta, gli agenti diretti dal vice questore aggiunto Carlo Pinto avrebbero trovato altri profili di reato attribuibili al poliziotto, 54 anni. Per i due filoni, per cui sono indagate a piede libero una decina di persone (tra cui il carrozziere e il titolare dell’agenzia investigativa), la procura ipotizza per l’ispettore sei reati: corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico, falso ideologico, falso materiale e truffa ai danni delle assicurazioni. Le prime tre contestazioni sono riferibili all’indagine per cui erano iniziati gli accertamenti, eseguiti dopo il sospetto che ci fosse qualcosa di poco chiaro dietro gli accessi ripetuti dall’ispettore. Stando alle indagini, il 54enne sarebbe arrivato a consultare gli archivi online tra le 100 e le 200 volte in un mese per soddisfare le richieste dell’agenzia, in cerca di informazioni chieste da alcune grandi aziende su persone che sarebbero potute entrare nei loro organici lavorativi. Secondo quanto emerso, il poliziotto avrebbe ricevuto circa mille euro al mese per il suo servizio. Per quanto riguarda le presunte truffe, gli agenti hanno sequestrato una cinquantina di pratiche sospette trovate negli uffici della carrozzeria, situata nel Senigalliese. L’ipotesi della procura è che il titolare dell’officina, anche lui indagato, e il 54enne avessero dato vita a un piano per poter ritirare le somme delle polizze legate ai danneggiamenti patiti dalle auto. In pratica, secondo gli investigatori, le vetture che entravano in officina sarebbero state fintamente danneggiate (ad esempio, simulando un graffio con un gessetto) per poi provvedere a stilare una finta denuncia dove si dava atto del danno e infine compilare una falsa fattura di riparazione. Tutta la documentazione veniva poi mandata alla compagnia assicurativa, in attesa del premio monetario da ricevere. Per tutti e due i filoni, le indagini non sono ancora chiuse e le contestazioni tutte da provare. Una prima risposta da parte del pubblico ufficiale potrebbe arrivare mercoledì mattina, quando è atteso in tribunale per l’interrogatorio di garanzia.

Una “talpa” in commissariato: poliziotto indagato e sospeso dal servizio

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