La questione del nuovo impianto di trattamento per la frazione umida dei rifiuti, sul quale Astea spa sta ragionando da mesi, era stata lambita nel consiglio comunale di Osimo del 29 novembre 2017. Poi nella conferenza stampa di fine anno l’amministrazione comunale aveva ribadito l’opportunità di perseguire il progetto per la produzione di bio-metano. Adesso però l’ex sindaco della città dei senza testa, Dino Latini, oggi consigliere d’opposizione del gruppo consiliare Liste civiche, invita la maggioranza di centro sinistra a giocare a carte scoperte e a portare all’attenzione e al voto della Sala Gialla l’argomento per la portata economica che racchiude e l’impatto ambientale che potrebbe riservare alla popolazione. Latini è, infatti, convinto che l’impianto per questioni legali non sarà realizzato a Ostra, ma in una frazione del territorio comunale osimani, a San Biagio dove è già operativo l’isola ecologica in via Oscar Romero o a San Paterniano dove in via Striscioni resta l’ex discarica. Il sindaco Simone Pugnaloni (Pd), invece, confermando l’operazione che avrebbe un impatto regionale, ribadisce che sarà autorizzata solo se l’impianto sarà costruito a Ostra.
IL PUNTO DI VISTA DI DINO LATINI – “Non ho dubbi. – esordisce una nota stampa dell’ex sindaco Dino Latini – Dopo la fine dell’ospedale e la svendita di Astea energia Spa si preparano per dare un’altra mazzata in Osimo: l’impianto trasformazione rifiuti (ovvero discarica) nella zona di San Biagio o San Paterniano. Negheranno fino alla fine dicendo che la faranno a Ostra ma non è vero, il sito finale, è vero, è solo Osimo. A Ostra nel posto individuato (zona in cui vi è stata l’alluvione nel 2014) prendono ricorsi giudiziari e varianti urbanistiche che saranno contestate da un comitato civico che si batterà in ogni modo contro la realizzazione. L’Astea spa che spenderà per l’acquisto la cifra enorme di 22 milioni di euro (indebitandosi fino a fuori misura) non potrà mandare a monte l’operazione e trasferirà il tutto in Osimo. Così i paccotto sarà servito come necessità. Se sono seri e tengono Osimo almeno devono, comunque, sospendere l’acquisto della società che ha le autorizzazioni per fare l’impianto a cui sembra, l’Astea Spa è pronta a versare subito oltre 2 milioni di euro per inviare il tutto alla nuova amministrazione che si insedierà in Osimo tra poco più di 300 giorni. Non c’è nessuna scadenza e nessuna urgenza al riguardo e non è giusto né corretto inpegnare molte amministrazioni future in una scelta rischiosa estremamente impegnativa per il debito che si contrae e che probabilmente sarà un incompiuta. Per questo chiediamo che la questione sia portata all’attenzione del consiglio comunale, unico organo deputato a scegliere l’indirizzo politico in merito e in ogni caso inviare a dopo le elezioni 2019 la decisione finale Altrimenti più loro ripeteranno che l’impianto rifiuti si farà Ostra, più è sicuro che verrà realizzato tra San Biagio e San Paterniano di Osimo. Non bastavano le macerie dell’ospedale e di Astea energia Spa, pure altri rifiuti Osimo si deve beccare?”
LA REPLICA DEL SINDACO SIMONE PUGNALONI – “L’investimento Astea sull’’impianto rifiuti organici non sarà realizzato mai a San Biagio. Sarà data l’autorizzazione e l’ok solo ed esclusivamente su Ostra. Nulla si puo’ trasferire in altre citta’. Sono a disposizione per ogni chiarimento anche in sede pubblica, così smaschereremo le bugie delle opposizioni. – è la replica secca del sindaco democrat, Simone Pugnaloni – Registriamo con disappunto ma ormai senza più alcuna meraviglia l’ennesima sparata del Consigliere Latini contro l’Amministrazione Comunale e la società Astea. Come spesso succede l’intervento è caratterizzato da un disarmante pressapochismo che ci impone di replicare con precise e documentate precisazioni: L’operazione che stiamo conducendo in porto ha un’importanza strategica, perché stiamo realizzando nella Provincia di Ancona il primo impianto per il trattamento di frazioni organiche di rifiuti provenienti da raccolta differenziata, direzione verso la quale si stanno muovendo tutte le maggiori aziende pubbliche e private operanti nel settore dei rifiuti; Le autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’impianto nel Comune di Ostra e solo lì, hanno richiesto circa sei anni per essere ottenute, per cui è del tutto risibile l’affermazione che il tutto possa essere spostato a Osimo o in qualsiasi altra località diversa da Ostra; Tutte le vie giudiziarie sono state percorse e ultimate favorevolmente per l’impresa che propone l’opera, da ultimo con pronuncia del Consiglio di Stato in data 17 novembre 2016. L’urgenza di dar corso alla realizzazione dell’impianto deriva dal fatto che ad oggi tutti i 47 Comuni della provincia di Ancona, che complessivamente producono circa 50.000 tonnellate di rifiuto organico, sono costrette a portare i rifiuti fuori regione con danni all’ambiente e con un aggravio di costi, che si ripercuotono pesantemente sulla Tari come tutti (fuorchè il consigliere Latini a quanto pare) possono immaginare; Quanto ai costi stimati, Astea non sarà l’unico socio finanziatore e ci sono buone prospettive di ottenere finanziamenti agevolati per questo settore fortemente incentivato dalle politiche italiane ed europee di soluzioni ecosostenibili. Siamo sicuri che i nostri concittadini siano più lungimiranti e sappiano vedere la differenza che c’è tra il fare e il semplice criticare a volte anche a sproposito”.
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