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Parchi, baia di Portonovo ed ex Mutilatini
Altra Idea di Città: «Ambiente assente,
ci pensiamo noi»

VERSO IL VOTO - Stop al commissariamento dell'Ente del Conero, adozione del nuovo piano del Parco, costituendo un'unica realtà insieme al Parco del Cardeto. La civica guidata da Rubini immagina di poter collegare le due aree naturali con un percorso pedonale in quota. Su Portonovo: «Dare seguito all'arretramento dei ristoranti e bando serio di riqualificazione per l'ex Mutilatini»

Da sinistra i candidati della lista Altra Idea di Città, Manuela Corvi, Francesco Rubini, candidato sindaco, Riccardo Picciafuoco

 

Il candidato sindaco di Altra Idea di Città, Francesco Rubini (foto d’archivio)

 

Risolvere il commissariamento del Parco del Conero, adottare il Piano particolareggiato di Portonovo ed attivare un percorso pedonale in cresta, modello 5 Terre, tra il Cardeto e la Baia. Altra Idea di Città porta sul tavolo del dibattito politico e della sfida elettorale le questioni ambientali «assenti» − attaccano − «dall’agenda dell’amministrazione uscente e che si ricandida al prossimo mandato». Al primo punto della lista civica guidata dal candidato sindaco Francesco Rubini, il commissariamento del Parco del Conero «il punto più basso raggiunto dal Comune nei rapporti con l’Ente − afferma Rubini −. Un commissariamento dovuto esclusivamente alle responsabilità politiche del Pd, a partire dalla Regione che non ha mai messo mano ad una legge sui parchi alla lotta interna al partito guidata da Mancinelli sulle nomine, che ha portato l’Ente ad una fase di stallo prolungato». E non è tutto. La civica rossa ricorda anche la mancata approvazione da parte del Comune del Piano del Parco, pronto per l’adozione nel 2014 e lasciato scadere non andando mai all’approvazione definitiva. «Un atto mancato − interviene Riccardo Picciafuoco, candidato di Altra Idea di Città ed esponente di Italia Nostra e Portonovo x Tutti −, che ha significato per decine di imprenditori agricoli perdere agevolazioni economiche e circa 12mila metri cubi di area destinati dal nuovo piano definito dall’Ente e non avallato dal Comune di Ancona allo sviluppo ed alla crescita dell’agricoltura sostenibile. Se andremo al governo della città intendiamo restituire a tutti questi agricoltori che avevano già presentato un piano di crescita serio gli incentivi che attendono da anni».

Cardeto. Da un parco all’altro, a quello del Cardeto – che Rubini ed i suoi vorrebbero un tutt’uno con quello del Conero – finito sotto la lente d’ingrandimento dei Altra Idea di Città dopo l’annuncio dell’accordo tra Comune e Msc per le visite guidate ai crocieristi nel polmone verde della città. «Mi piacerebbe chiedere al sindaco ed all’assessore Simonella − riprende Rubini − cosa dovrebbero ammirare i turisti in quel cimitero a cielo aperto che oggi, grazie all’incuria di questa amministrazione, è il Cardeto rispetto al quale l’unico progetto il Comune è riuscito ad avanzare – progetto poi fortunatamente bloccato – è stato quello di regalare al primo che passava un immobile nel cuore del Parco per farne un hotel. Mi pare che la realtà sia più forte della propaganda».

I parchi al centro non solo come un unico pensiero, ma anche come collegamento fisico, un’unica passeggiata che dal Cardeto conduca fino al Parco del Conero ed alle spiagge che lambiscono entrambi. «È l’itinerario di cui parla da almeno un decennio Legambiente − continua ancora Rubini −. Un sentiero pedonale di circa 10 chilometri che si snoda a livello della costa e che rappresenta il vero lungomare di Ancona che non è certo, come vogliono farci credere, il lungomare Nord che costeggerebbe una strada camionabile a 4 corsie che non ha proprio nulla di naturalistico. Un itinerario facilmente realizzabile a differenza dell’improbabile pista ciclabile in salita, per la quale fra l’altro, a differenza di quanto dice l’amministrazione, non ci saranno mai i soldi». Nell’asse Cardeto-Conero, il pieno sostegno poi all’Area Marina Protetta ed all’inserimento delle Grotte del Passetto nei patrimoni dell’Unesco.

Portonovo. Dalla collina alle spiagge con il capitolo Portonovo che si traduce negli affaire piano particolareggiato-arretramento dei ristoranti e riqualificazione ex Mutilatini. Qui a sferrare gli attacchi è Riccardo Picciafuoco. «È dal 2000 che si parla di arretramento delle strutture balneari − spiega −, sarebbero circa 20 metri che avrebbero consentito di recuperare 4.500 metri quadrati di spiaggia senza dover ricorrere più al ripascimento. Un’operazione per la quale il Comune aveva incassato anche la firma degli operatori, a differenza di quanto l’amministrazione voglia far credere, che avrebbero usufruito di concessioni trentennali invece che di sei anni come impone oggi la Bolkestein. Piano inspiegabilmente ritirato».

Capitolo ex Mutilatini. «Sentir dire − prosegue ancora Picciafuoco − che il Comune ha fatto di tutto per il recupero della struttura è un vero affronto. Il bando chiusosi il 4 aprile è andato deserto come avevano previsto le associazioni e come avevano fatto presente all’amministrazione, perché le condizioni poste erano insostenibili». Piacciafuoco ricorda i 90mila euro a carico del soggetto interessato alla gestione dell’edificio da pagare all’associazione dei Mutilati (ex proprietaria dell’immobile) per risolvere il vincolo di 15 anni posto a suo favore, da aggiungere al costo della ristrutturazione (circa 1,3 milioni) e la decisione del Comune di non partecipare al bando regionale (in scadenza il prossimo 24 aprile) per accedere ai contributi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici. «Si parla di circa 3/400mila euro a cui il Comune avrebbe potuto accedere − sottolinea Picciafuoco −. Sul vincolo ci saremmo aspettati che fosse il Comune a risolverlo. Se Altra Idea di Città andrà al governo di Ancona darà seguito con atti conseguenti alla delibera votata all’unanimità dal Consiglio comunale».

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