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Sanità, nuovo presidio
contro la legge 145

ANCONA – Martedì 24 aprile a partire dalle 10 la nuova contestazione della Rete regionale per la sanità pubblica a Palazzo Raffaello, mentre in aula arriverà la proposta di legge sulle collaborazioni con i privati

La protesta del 27 marzo scorso

 

Legge 145 per la sperimentazione dei servizi gestiti in collaborazione con i privati della sanità, martedì 24 aprile la proposta di legge arriva al voto e scatta il nuovo presidio della Rete regionale per la sanità pubblica. Appuntamento alle 10 davanti a palazzo Raffaello per protestare contro il testo di legge regionale. “La decisione della Regione Marche di accelerare l’approvazione della legge 145 in materia di sanità, ha dato vita ad un vasto movimento che sta attraversando tutto il territorio regionale” si legge nella convocazione della manifestazione. “Una prima dimostrazione si è avuta il 27 marzo quando decine di cittadini hanno manifestato sotto il palazzo del consiglio. E’ stato l’inizio di un processo aggregativo che ha visto unirsi importanti organismi di base impegnati da più o meno tempo sul fronte della difesa della sanità pubblica – continua la nota -. Domenica 8 aprile a Senigallia si è tenuta una riunione alla presenza di rappresentanti di alcuni importanti soggetti civici. Tra questi il Coordinamento pro ospedali pubblici della provincia di Pesaro Urbino, il Forum provinciale dei beni comuni sempre della stessa provincia e il Forum per la sanità pubblica che aggrega diverse realtà politiche e sociali della provincia di Ancona. Al termine del confronto si è deciso di dare vita alla Rete regionale per la sanità pubblica con lo scopo di rafforzare sempre più il movimento nato e coinvolgere tutti coloro che si vogliono opporre alla deriva privatista”. La Rete non crede alle spiegazioni del presidente Luca Ceriscioli, secondo cui la pdl 145 fissa limiti e criteri ben precisi per la collaborazione con i privati, per fornire più servizi ai cittadini. “Al di là delle belle parole di Ceriscioli e dei suoi delfini, la legge con il pretesto di “sperimentare”, favorisce la presenza delle imprese private. Dal diritto di prelazione per il soggetto privato, alla trasformazione della sperimentazione gestionale in ordinaria, per proseguire con la possibilità per il privato di arrivare a partecipare fino al 49% alla gestione delle partecipate che potrebbero nascere per concorrere e aggiudicarsi le sperimentazioni istituzionalizzate. Inoltre il passaggio dalla sperimentazione alla gestione ordinaria è previsto senza gara e la giunta ha piena discrezionalità sulla fase di sperimentazione” conclude la nota dei movimenti.

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