Sul trasferimento alla Asso delle 7 educatrici comunali del Nido Colfiorito e del dipendente della biblioteca comunale ha rischiato di spaccarsi la maggioranza osimana. Ieri sera nella Sala Gialla è passato grazie al voto di astensione dei consiglieri Marco Balestrieri e Lanfranco Migliozzi (Energia Nuova), Diego Gallina Fiorini e Corrado Belardinelli (Pd), uno dei 2 emendamenti proposti dalla minoranza sull’ordine del giorno presentato da Gruppo Misto, M5S e Territorio e Comunità per invitare l’amministrazione Pugnaloni (Pd-Energia Nuova) a fare un dietrofront su quei licenziamenti collegati all’esternalizzazione del servizio, Dopo un dibattito fiume, l’odg emendato è stato però bocciato con i 12 no di una maggioranza ricompattata (ma la democrat Eliana Flamini si è astenuta) ed i 10 sì di minoranza. E’ tornato indietro come l’eco quindi l’appello al ripensamento lanciato anche da Andrea Raschia della Fp Cgil, ieri sera in aula con tutti i lavoratori trasferiti all’azienda speciale del Comune di Osimo.
Due fronti caldi nel dopocena osimano, che attraverso una discussione con rimandi a leggi e giurisprudenza nel tentativo di trovare soluzioni alternative a questi licenziamenti, ha aperto vari punti interrogativi. Dubbi che hanno serpeggiato tra i banchi dell’assemblea cittadina su questioni tecniche di classificazione del provvedimento (il servizio della educatrici alla Asso in questi 6 anni è stato un comando o un distacco?) e su alcune discordanze nell’iter contabile e amministrativo nei rapporto tra Comune Asso dal 2012 ad oggi (la Asso doveva riversare al Comune i trattamenti accessori pagati agli 8 lavoratori? Vedersi trasferire la proprietà del plesso Colfiorito? Pagare le utenze delle forniture energetiche?) In un rimpallo di accuse, il sindaco Simone Pugnaloni e il capogruppo Pd, Giorgio Campanari hanno chiamato a corresponsabilità le liste civiche latiniane per aver posto le premesse di questa esternalizzazione del servizio terminata con il licenziamento dei dipendenti. “Tu hai iniziato questo percorso, io lo chiudo ma ci metto la faccia e non illudo nessuno con false speranze” ha rimarcato Simone Pugnaloni rivolgendosi a Dino Latini e a Fabio Pasquinelli che tra le righe hanno ipotizzato di cambiare la situazione dopo le elezioni comunali del 2019. La maggioranza ha sostenuto la tesi di essere, quindi, nell’impossbilità di modificare un iter in corsa o di poterlo dilazionare perché “un comando può essere prorogato solo per 3 anni”.
L’ex sindaco Dino Latini (liste civiche) e Maria Grazia Mariani (Gruppo Misto) hanno invece ricordato che la delibera di input all’esternalizzazione del servizio era stata votata con il sostegno anche di Pugnaloni e da altri esponenti dem, al tempo in minoranza, e che quel comando era già stato prolungato per 2 volte, dal 2012 a oggi. Quindi si poteva con un delibera assunta in autotutela bloccare l procedura di licenziamento e allungare i tempi del comando in attesa di decidere sul futuro. Fabio Pasquinelli (territorio e Comunità) e David Monticelli (M5S) hanno, invece, sollevato più di un perplessità sotto il profilo giuslavoristico. Il provvedimento di trasferimento del personale è stato assunto retroattivanente e quindi sarebbe illegittimo e se anche questi lavoratori continueranno ad essere vincolati a un contratto degli enti pubblici, usciti dall’organico del Comune non potranno beneficiare della possibilità di mobilità verso altri enti pubblici, essendo la Asso un ente pubblico ‘strumentale’. La proposta di tornare a internalizzare il servizio Asili Nido, avanzata dalla minoranza con uno degli emendamenti, è stata respinta in toto dalla maggioranza perchéil dietrofront avrebbe garantito il posto alle educatrici del Colfiorito “ma messo a rischio quelli della altre educatrici del nido gestiti dalla Asso”. Proprio perchè la materia è complessa, le interpretazioni ed i pareri sono tanti, questa situazione lascerà spazio a vertenze, come già annunciato dai sindacati.
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