Condannato anche in appello Marco Morriale, l’ex dg di Aerdorica accusato di aver impiegato fondi aziendali per le spese non direttamente connesse all’attività di gestione dell’aeroporto Raffaello Sanzio. Per il manager, il collegio penale aveva decretato nell’aprile 2016 una pena di tre anni di reclusione per il reato di peculato. La stessa condanna è stata stabilita dai giudici del tribunale di secondo grado. A Morriale, difeso dagli avvocati Glauco Gasperini e Rosario Musolino, ora rimane solo il giudizio della Cassazione. Per l’inchiesta, la procura aveva analizzato un arco di tempo compreso tra il 2007 e il 2012. Tra le spese sospette contestate dal pm Paolo Gubinelli c’erano anche dei costi sostenuti per il cosiddetto “team building”, con tanto di ciaspolata aziendale in notturna in Val d’Aosta, pernottamenti in hotel e cene nei ristoranti di lusso collezionati anche nei giorni festivi. In più, la procura aveva tenuto d’occhio la partecipazione di Aerdorica a dei tornei di Golf Challenge per un ammontare complessivo di 11 mila euro. Per il pm, tutte spese non riconducibili all’attività di gestione dell’aeroporto, ma collegabili agli interessi dello stesso Morriale. Per alcuni capi d’accusa inseriti nell’imputazione (tra cui gli episodi di team building e i tornei sul green) era arrivata l’assoluzione. L’ex manager sta attualmente affrontando altri due procedimenti connessi al periodo in cui era il direttore generale di Aerdorica. Uno riguarda una serie di presunte irregolarità registrate nella catena degli appalti riguardanti Aerdorica tra il 2011 e il 2012. Assieme a Morriale, ci sono sul banco degli imputati anche altre cinque persone. Nell’altro filone, la procura contesta l’emissione di una serie di gare d’appalto fotocopia i cui requisiti erano modellati su quelli di determinate società. Aziende che, per gli inquirenti, erano collegate a Morriale e a due imprenditori romani. Altre ditte, invece, sarebbero esistite solamente sulla carta al fine di emettere fatture per operazioni inesistenti.
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