Omicidio del piccolo Hamid, la procura chiude le indagini e chiede il giudizio immediato per Besart Imeri, il 24 macedone accusato di aver strangolato sul sedile posteriore dell’auto il figlioletto di 5 anni. La tragedia era avvenuta nel pomeriggio del 4 gennaio scorso a Cupramontana, proprio davanti l’abitazione della famiglia Imeri. A soli quattro mesi dalla tragedia, il pm Valentina Bavai ha concluso l’inchiesta dove c’è sempre stato un solo indagato. Schiacciante il quadro indiziario ricostruito attorno al dramma. Un quadro che aveva dipinto lo stesso Besart davanti al gip durante l’udienza di convalida del fermo: il macedone aveva confessato di aver strangolato il piccolo Hamid, 5 anni, spinto da una forza sovrannaturale che gli aveva sussurrato di uccidere il figlio. “Non so perchè, ma l’ho fatto” aveva detto Besart, recluso a Montacuto dallo scorso gennaio. Il 24enne era uscito dalla sua abitazione, dove viveva con moglie, fratelli e genitori, dicendo ai familiari di andare a fare una passeggiata con Hamid per comprare le sigarette. Al tabacchi, padre e figlio non c’erano mai arrivati. Con la richiesta di giudizio immediato, l’avvocato Andrea Sebastianelli dovrà scegliere se procedere con il rito abbreviato, che prevede uno sconto di pena, oppure l’ordinario di fronte alla Corte d’Assise. L’accusa è omicidio volontario aggravato dal legame di parentela con la vittima.
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