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Whirlpool, nuove riunioni sindacali
in vista dell’incontro al Ministero

FABRIANO - Il piano industriale di Whirlpool è tutto da discutere con prospettive a breve e lungo periodo. I Sindacati ribadiscono la volontà di preservare i posti di lavoro. A giugno a Fabriano sono previste delle riunioni tra sindacati e impiegati, in vista dell'incontro al Mise fissato per il 6 luglio

Le riorganizzazione di Whirlpool pianificata nel piano industriale 2019-2021 prevede la sostenibilità di tutti i siti produttivi. Quindi significa che i poli subiranno un ridimensionamento che comporta uno spostamento di produzione, per, assicurano i sindacati, mantenere il volume totale sostanzialmente immutato. Le riorganizzazioni riguardano Siena, Napoli, Comunanza, non ci sarebbe Caserta (Carinaro); non è chiaro cosa si prevede per gli uffici di Cassinetta (Varese), il quartier generale di Pero e Fabriano. Il rischio nelle sedi produttive è per i lavoratori  coperti da solidarietà, in scadenza il 31 dicembre 2018, poiché non si sa se e quando verranno rinnovati gli ammortizzatori.

SITI PRODUTTIVI SOSTENIBILI

L’idea di specializzare gli stabilimenti per singole produzioni in ogni sito secondo la Whirlpool è stata finora vincente e dunque l’azienda la persegue.  Ecco che il nuovo piano 2019-2021 prevede ad esempio che Comunanza diventi il polo delle lavasciuga e Napoli quello delle lavatrici a carica frontale. Siena resterebbe il polo della produzione di frigoriferi. La giustificazione di queste manovre da parte dell’azienda è rendere sostenibili tutti i siti, ma da più parti arrivano le richieste di riconversione delle linee produttive che non saranno attive. Le riorganizzazioni a Siena farebbero rischiare 150 posti su 400, notizia del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha rilasciato dichiarazioni allarmanti pochi mesi fa, chiedendo un impegno per nuovi ammortizzatori. Per i sindacati locali la decisione dello spostamento della produzione di lavatrici da Comunanza a Napoli equivale a una riduzione “del 30% della produzione, già ridotta ora a 200 mila pezzi”. Per questo lo sciopero dei lavoratori di alcuni giorni fa. La Regione Marche invece si è fatta sentire con l’assessora Manuela Bora che insieme all’assessora Loretta Bravi ha partecipato all’ultimo incontro al Mise con l’azienda: “Non siamo d’accordo a uno spostamento che si basa su previsioni ottimistiche del mercato e non dà certezza sul mantenimento dei posti di lavoro, senza garanzie nessun Accordo di programma”, il succo del discorso.

LE PROSPETTIVE A BREVE TERMINE

Dopo l’acquisizione di Indesit, il 24 luglio 2015 era stato firmato un accordo quadro per confermare il Piano Industriale Italia tra Whirlpool Europe e Indesit Company, che prevedeva il mantenimento dei siti produttivi in ogni regione. Precedentemente, un piano industriale che non prevedeva licenziamenti unilaterali fino a fine 2018. Però le proiezioni, vista la crisi del settore, si sono notevolmente ridimensionate. Per esempio, parlando dei siti marchigiani: nel 2015 le prospettive a Melano (Fabriano) erano di 2 milioni e 300 mila pezzi all’anno – spiegano i sindacati –  al 2018 sono di 1 milione e 600 mila. A Comunanza si è passati da 800 mila a 200 mila pezzi. Per l’azienda americana, che ha ribadito di voler investire in Italia quasi 500 milioni, il ridimensionamento è fisiologico.

Le riorganizzazione funzionali non sarebbero immediate, ma avrebbero bisogno tempo necessario per modificare e ritrutturare. I rappresentanti dei lavoratori nazionali sono in trattativa”, emerge da fonti sindacali, “per portare a casa il miglior risultato da qui al 2020, quando si metteranno in atto queste modifiche delle linee produttive nei vari siti interessati”. Insomma il piano 2019-2021 è in realtà confermato nelle sue linee generali, ma tutto da discutere nei tavoli territoriali di ogni regione. Nei prossimi giorni a Fabriano sono previste delle riunioni tra sindacati e impiegati. Poi l’incontro al Mise fissato per il 6 luglio.

 

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