Anche quest’anno sono pari ad un milione di euro le risorse stanziate dal Fondo Sociale Europeo (FSE), che saranno importanti per sostenere l’impegno dell’assessore al Lavoro, all’Istruzione e alla Formazione Loretta Bravi per quanto riguarda i voucher sui nidi e centri d’infanzia per le famiglie che lavorano.
I voucher avranno un valore annuale massimo pari a 2.000 euro (e un corrispettivo mensile di 200 euro) e saranno destinati alle famiglie con a carico figli dai 3 mesi ai 3 anni di età. Le famiglie beneficiarie saranno 500 e avranno tempo di presentare la domanda via web dal 1 giugno alle 12 del 2 luglio, se in possesso dei requisiti di accesso.
Per avere diritto ai voucher i genitori devono essere italiani o di uno stato membro dell’Unione Europea, avere residenza in un comune marchigiano, avere entrambi un lavoro, essere esercenti la potestà e infine disporre di un ISEE non superiore ai 25.000 euro. Inoltre ci sarà una graduatoria regionale basata su alcuni indicatori: numero di figli, familiari con disabilità e valore dell’ ISEE. Le 500 famiglie che otterranno i voucher potranno spenderli in nidi d’infanzia, centri per l’infanzia (con o senza pasto e sonno), nidi domiciliari e sezioni primavera, che possono essere pubblici o privati, ma devono essere autorizzati e accreditati ai sensi della legge regionale 9 del 2003.
“E’ un avviso che nasce dall’esigenza di territorio e che ha lo scopo di sostenere chi è occupato – tiene a sottolineare l’assessore Bravi -. Il Fondo sociale europeo aiuta molto le persone in difficoltà come i disoccupati, ma noi vogliamo dare una mano ad affrontare le spese anche alle famiglie che hanno un lavoro attraverso una procedura che quest’anno siamo riusciti a snellire”. Ha concluso infine il suo intervento evidenziando la finalità politica del ministro dell’istruzione Fedeli di “rimpinguare e migliorare gli asili”.
Infine sono stati presentati gli esiti dell’anno scorso, che hanno mostrato dati rilevanti come il contributo medio di 1791 euro a fronte dei 2500 di spesa o la fruizione media di 9,5 mesi. Le novità di quest’anno, a seguito del confronto con la Consulta per la famiglia, riguardano un maggior punteggio per le famiglie numerose e l’eliminazione delle differenze tra famiglie nucleari e monogenitoriali. Si terrà conto poi per la graduatoria anche dei figli conviventi fino ai 18 anni di età e infine le famiglie saranno rimborsate direttamente a seguito della richiesta, unita alle ricevute di pagamento mensili delle rette.
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