di Emanuele Garofalo
L’ultimo ministro marchigiano è stato Francesco Merloni, 26 anni fa, e nemmeno il governo M5S – Lega di Giuseppe Conte ha riportato le Marche a Palazzo Chigi. Sembrava fatta per lo jesino Mauro Coltorti, 63 anni, professore ordinario di geomorfologia e geomorfologia applicata del dipartimento di scienze fisiche, della terra e dell’ambiente dell’Università di Siena, eletto senatore con il M5S alle scorse elezioni politiche del 4 marzo. Il suo nome era stato fatto dallo stesso Di Maio alla vigilia del voto, come ministro a cinque stelle delle Infrastrutture e Trasporti. Un nome che è comparso di nuovo nella squadra di governo pentastellata di domenica scorsa, quando dopo la rinuncia di Giuseppe Conte, Di Maio era tornato ad elencare i nomi della sua squadra di governo. E Coltorti è rimasto ancora in ballo fino all’ultimo minuto, fino alle 22 di questa sera, come ministro in pectore. Ma al Quirinale, quando Conte elenca i nomi del redivivo esecutivo M5S-Lega, ecco la doccia gelata: tutti confermati i nomi delle indiscrezioni dell’ultimo minuto che circolano su tutti i media nazionali, cambia solo il dicastero delle infrastrutture. Non Mauro Coltorti, ma il fedelissimo di Di Maio Danilo Toninelli. Spetterà a lui dare risposte sui maggiori nodi infrastrutturali marchigiani, come la Quadrilatero, le strade colpite dal sisma, l’autonomia dell’Autorità portuale di Ancona, il collegamento tra il porto delle Marche e la grande viabilità, tanto per citarne alcune. Ora si apre la partita di sottosegretari e vice ministri per la squadra di governo, ma per le Marche di certo l’asse M5S – Lega non ripara lo smacco subito dalle Marche in tutti questi anni. Una delusione anche per il prof eletto nel collegio uninominale di Ancona-Macerata. Coltorti ha al suo attivo 350 pubblicazioni scientifiche legate alla ricerca sui cambiamenti ambientali apportati dall’uomo. Si è occupato dello studio dei rischi geologici in Toscana, Abruzzo, Alto Adige, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Sardegna, Umbria. In particolare nell’ambito degli interventi successivi al terremoto del 1997 nella Regione Umbria-Marche ha coordinato la cartografia di larga parte della regione marchigiana, fino a missioni estere in tutto il mondo, in particolare Somalia, Etiopia, Sudan, Angola, Ecuador, Argentina e Bolivia. Intervistato da Repubblica lunedì scorso, aveva confessato che i pentastellati avevano pronte anche le chat WhatsApp di governo, per ora Coltorti resterà fuori dal gruppo dei ministri.
Governo, Conte rinuncia: sfuma il ministero delle Infrastrutture per lo jesino Mauro Coltorti
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