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Diomedi: « I nostri sono elettori liberi
Non faremo accordi,
vogliamo una città che aiuti i cittadini»

INTERVISTA – Le cinque domande al candidato sindaco del M5S. Il trionfo alle politiche, il rischio di perdere consensi alle amministrative, la risposta dei cittadini, i cinque anni di opposizione intransigente. “Parola d'ordine, una città che risponda ai bisogni degli anconetani” (VIDEO)

 

Il trionfo alle politiche, il rischio di perdere i consensi alle prossime amministrative del 10 giugno, la risposta dei cittadini, tutti i no detti in questi cinque anni di opposizione intransigente, le priorità e le parole chiave di una eventuale Ancona a cinque stelle. Il candidato sindaco del M5S Daniela Diomedi si presenta. Iniziamo oggi a conoscere i quattro candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative: una intervista al giorno, cinque domande per ciascun candidato, brevi video di meno di 10 minuti in cui spiegare punti di forza, programma e ribattere alle principali critiche. Ecco dunque Daniela Diomedi. Cinquantasette anni, sposata con due figli, consigliere comunale uscente, è laureata in giurisprudenza e dipendente della sezione civile della Corte di Appello.

Diomedi sceglie di rispondere alle domande da un banchetto del Movimento allestito a Tavernelle. “Stiamo girando ovunque e non da ora – spiega Diomedi -. La risposta dei cittadini? E’ abbastanza buona, il feedback è positivo, c’è grandissima simpatia e affezione oppure un vero disprezzo, ma sono prevalenti i sostenitori e chi fa il tifo per noi”.

Cinque anni di opposizione intransigente, rischiate di passare come il partito del no e come intendete governare? 

Noi abbiamo fatto opposizione come doveva essere fatta, siamo stati su ogni atto e abbiamo detto no decisi di fronte a decisioni quando non incomprensibili sicuramente sbagliate. Abbiamo detto no alla variante ex Centrale del Latte, al percorso di riqualificazione che passava dall’ennesimo centro commerciale. Abbiamo detto no alla chiusura della stazione marittima, perché era una chiusura sciocca e incomprensibile per l’utilità di quello strumento. Abbiamo detto no alla chiusura scuola musicale Pergolesi, perché un amministrazione che chiude una scuola di tradizione non ha una visione positiva. Abbiamo detto no al progetto farlocco dell’Uscita Ovest, lo abbiamo detto per 15 anni e lo abbiamo ripetuto fino all’ultimo. Se questo significa essere intransigenti, sì lo siamo stati, qualche volta abbiamo vinto, purtroppo la cittadinanza ha perso di fronte a tanti sì e cedimenti che questa amministrazione Mancinelli ha dimostrato.

Alle politiche, il M5S ha raccolto oltre 17mila voti, il 33%, primo partito in città. Alle amministrative, il M5S dimezza circa il proprio elettorato, succederà anche ad Ancona e come lo eviterete?

Le amministrative sono decisamente altro rispetto elezioni politiche: lì c’è un abbraccio di visione, alle amministrative invece giocano fattori amicali, parentali e pacchetti di voti che vengono spostati da consorterie radicate in città. Il nostro voto non è legato alle consorterie, il nostro è un voto diverso, ci servono i voti dei cittadini liberi, che condividono desiderio di una città diversa, guardando al bene complessivo di Ancona

Squadra di giunta, come scegliere gli assessori e anticiperete i nomi?

Abbiamo i nomi in mente, li sceglieremo esclusivamente in base al criterio della competenza, del rigore e della onestà intellettuale, scegliendo ovviamente persone che ci hanno aiutato a redigere il progetto con i citadini, persone di altissimo profilo. Non attingeremo a bacini particolari né avremo necessità di concordare la spartizione delle deleghe, perché noi abbiamo un’unica lista, siamo liberi, non faremo accordi pre né post elettorali. Seguiremo il criterio esclusivamente della competenza delle persone a cui daremo deleghe assessorili. Alcuni nomi saranno anticipati prima del voto.

La priorità per Ancona?

La cifra immediata è sburocratizzare e sbloccare questa macchina, che nonostante i proclami del 2013 è diventata sempre più distante dalle esigenze dei cittadini, non si è svecchiata. Vogliamo programmare, sburocratizzare, eliminando i regolamenti inutili, vogliamo facilitare immediatamente la vita di questa città. Dobbiamo avere un ruolo importante di questa amministrazione sui tavoli dove si concordano i protocolli, i servizi socio sanitari, vogliamo un città che risponda e sia più sensibile ai bisogni dei cittadini. Questa è la parola d’ordine iniziale, poi metteremo mano al piano urbano del traffico. E’ importante perché serve a ricollegare e riconnettere una città centrifugata, di cui è stata programmata la sua espansione senza pensare a cosa sarebbe accaduto dopo 15, 20, 30 anni, è una città da riammagliare. Ci concentreremo sulla fornitura di servizi, sul recupero del patrimonio culturale, in senso fisico e non, di una città ricchissima di esperienze artistiche demotivate e messe da parte. Fremo in modo che la città sia accogliente e che vale la pena di visitare. Perché le persone dovrebbero venire ad Ancona? Facciamoci questa domanda e questa amministrazione darà risposta.

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