Variante nord di Osimo, una prima tranche del progetto di realizzerà grazie al fondo di sviluppo e coesione 2014-2020 integrato all’impianto viario studiato per collegare il nuovo Inrca dell’Aspio alla vallata del Musone. I dettagli del progetto sono stati illustrati stamattina dal presidente della Regione, Luca Cerioscioli, nell’ambito di una conferenza stampa convocata dal sindaco Simone Pugnaloni a palazzo comunale. Il Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, destina in totale 14 milioni alla viabilità della Valmusone e nel progetto osimano integra l’intervento di collegamento tra la Sbrozzola e la SP361. È infatti prevista anche la realizzazione del collegamento tra Via della Sbrozzola e la Strada provinciale 361, con nuova rotatoria tra il parco commerciale CargoPier ed il G Hotel, tra gli interventi viari per la vallata del Musone, finanziati dalla Regione con i Fondi sviluppo e coesione. “Un investimento che mette fine ai problemi della grande viabilità di Osimo”, ha messo in evidenza il sindaco. “I 14 milioni del Fondo dedicati a questa parte del territorio sono finalizzati a migliorare la viabilità, pensando, in maniera particolare al nuovo ospedale Inrca-Osimo che assumerà un ruolo significativo come punto di riferimento per la cura delle acuzie – ha detto il presidente – Servizi migliori richiedono collegamenti migliori e veloci per raggiungere la nuova struttura ospedaliera. Investiremo le risorse per realizzare una viabilità in parallelo adeguata, in modo da far sentire questa struttura come appartenente a tutto il territorio”.
Le scelte operate, ha ricordato Ceriscioli, “sono state fatte insieme ai sindaci. Congiungeremo tratti di strada esistenti, rotatorie già realizzate, con connessioni che andranno ultimate, quantomeno come impegno dei fondi, entro il 2020: scadenza fissata dal Governo uscente per garantire l’utilizzo pieno delle risorse stanziate a livello nazionale. Anche i Comuni vicino a Osimo vedranno risolti gli snodi che penalizzano la propria viabilità, con un assetto viario che risolverà i tanti problemi vissuti negli anni dalla attività produttive, a causa di collegamenti non più rispondenti alle necessità attuali”. Ad esempio verrà realizzata una rotatoria in via Jesina all’altezza dell’intesezione con via delle Querce, che serve l’area industriale dove insiste anche la fonderia Monticelli.
Il sindaco Pugnaloni ha parlato di “una giornata storica per Osimo. La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del finanziamento sancisce, poi, la certezza che l’intervento si concluderà. Abbiamo i primi 3,1 milioni di euro che consentiranno di realizzare il tratto viario dall’ultima rotatoria della Sbrozzola fino a Via Ancona. Saranno sufficienti per appaltare il progetto esecutivo complessivo da 15 milioni e di cofinanziare il tratto che arriva al Cimitero Maggiore. Grazie al dialogo istituzionale, è un obiettivo portato a termine. Osimo, da anni non riceveva tante risorse e tanta attenzione, che si sono manifestate anche sul fronte della Ciclovia adriatica (percorso del Conero), sul recupero dell’auditorium ex cinema Concerto (400 mila euro), sul ripristino del Palazzo municipale post sisma (2 milioni di euro). Possiamo dire che il dialogo istituzionale è oggi concretezza anche sul fronte della sanità”. Tra un anno scadrà il mandato amministrativo di Simone Pugnaloni (Pd). “Se per la prossima primavera riuscirò a presentare ai miei concittadini il progetto esecutivo di tutta la Variante Nord alla Ss 361, lo lascerò al futuro sindaco della città che spero sia ancora Simone Pugnaloni- ha auspicato non nascondendo l’intenzione di ricandidarsi- Potremo realizzare la strada per stralci con il cofinanziamento della Regione e del nostro Comune, arrivando fino in via D’Ancona dopo l’accensione di un mutuo di 2-3 milioni di euro per poter raggiungere anche via Chiaravallese. Per complegtare l’opera mancherebbe a quel punto solo un piccolo tratto finale per connettere l’area della Lega del Filo d’Oro, dopo il completamento del by pass di Padiglione fino al ponte sul Musone. Certo, prima bisognerà anche provvedere all’esproprio delle aree interessate dal tracciato della nuova variante nord”.
RIPARTITO IL CANTIERE DELL’INRCA – Il presidente Ceriscioli ha ricordato che il cantiere del nuovo Inrca è ripartito e che l’opera sarà consegnata tra 2 anni e 6 mesi. “Stanno lavorando ancora sulle fondazioni ma a me piacerebbe che da qui all’inizio dell’autunno si comicniassero a vedere delle strutture che spicchino dal terreno – ha scherzato – . I sondaggi dell’area avrebbero dovuto essere fatti prima invece ora si sono dovute rinforzare le fondazioni. Noi ad esempio abbiamo chiesto i carotaggi dell’area individuata per il nuovo ospedale di Macerata. Ed è così che abbiamo scoperto che ci avevano indicato un sito che aveva il percolato di una vecchia discarica e quindi stiamo continuando a carotare. Queste sono sorprese che non si devono avere dopo l’inizio dei lavori come è accaduto per il nuovo Inrca”. Sulla nuova viabilità che collegherà il polo ospedaliero dell’Aspio, Ceriscioli ha inoltre ricordato che “davanti all’Inrca dell’Aspio la carreggiata sarà a 4 corsie per rendere l’ospedale più accessibile e connetterà altre infrastrutture viarie realizzate negli anni che entrano a far parte di questo ecosistema. Al Comune di Osimo questi finanziamenti consentiranno di risolvere il problema della congestione del traffico con una variante per fluidificare il traffico, oltre a creare lo strumento che collega la città, il bacino della Valmusone, al suo ospedale. Di fatto quest’area sarà più agevolmente collegata anche al casello dell’A14, alle zone industriali”. Il presidente ha rimarcato inoltre l’esigenza di stringere i tempi burocratici e progettuali perchè questi sono fondi che bisogna spendere entro il 2020, quindi bisogna correre e appaltare l’opera e i lavori entro quella data. La viabilità davanti all’ospedale è già avanti nei tempi perché sono già partiti gli espropri dei terreni”.
PRESTO l’ORTOGERIATRIA ALL’OSPEDALE INRCA-OSIMO – Nel corso della conferenza stampa, Ceriscioli e Pugnaloni hanno anche anticipato alcuni progetti futuri per l’ospedale di Osimo a sei mesi dall’integrazione con l’Inrca, “Osimo rientra nell’Azienda ospedaliera mantenendo una personalità giuridica autonoma, che consente una gestione delle professionalità mediche secondo le proprie esigente sanitarie” ha rammentato il sindaco. Prossima tappa, anticipata dal presidente Ceriscioli, sarà l’attivazione per fine anno, presso la struttura ospedaliera cittadina, della “Ortogeratria”: un reparto di ortopedia per anziani condotto con le logiche geriatriche per rispondere al meglio alle esigenze e alle problematiche sanitarie della terza e della quarta età. Tra qualche giorno saranno poi inaugurati i lavori della terza corsia all’ospedale dell’ospedale di Osimo e che nei progetti dell’azienda ospedaliera Inrca con la clinica universitaria di Ancona. c’è quella di introdurre proprio al Ss. Benvenuto e Rocco, il servizio di ortogeriatria. “L’integrazione con l’Inrca, oggi mi permette di evitare la concorrenza con i sindaci dell’Area Vasta 2, di Jesi, Senigallia e Fabriano. Con un buon accordo con Ancona, con la Regione e il dg dell’Inrca – ha ribattuto Pugnaloni – si possono gestire meglio le professionalità. Mettere insieme tutte le altre città della provincia non era così facile. Entro l’anno speriamo quindi di avere questo accordo sull’ortogeriatria che ci permetterà di riportare l’ortopedia in Osimo, essendo Inrca un ospedale di 2° livello, non più di 1°”. Ancora fumosa la riconversione del vecchio Ss Benvenuto e Rocco dopo l’Inaugurazione dell’Inrca dell’Aspio “ma di solito i vecchi ospedali va verso la medicina del territorio quindi in servizi poliambulatoriali” ha ipotizzato il governatore delle Marche escludendo però che possa restarvi un Punto di Primo Intervento “perchè stanno scomparendo come formula, semmai personale medico e infermieristico che possa intervenire in casi di emergenza” Nel rispondere ai disagi del Cup, Ceriscioli ha parlato di carenza di personale, anticipando di essere impegnato a potenziare il servizio Cup con sistemi online tecnologici per renderlo accessibile ai singoli utenti in possesso di ricette dematerializzate. “C’è un codice che in maniera univoca fa riferimento ad una prestazione specifica, quindi diventa semplice inserire i dati. – ha detto – In quest’ottica stiamo anche lavorando in partnership con le farmacie a un progetto che permetterà agli utenti di prenotare una visita direttamente in farmacia. Sarebbe ottimale anche per gli orari di apertura al pubblico”. Venerdì è fissato un incontro che potrebbe essere definitivo per mettere a punto la sinergia tra Regione con la rete delle farmacie marchigiane.
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