Avrebbe approvato una variante al piano regolatore per rendere edificabili alcuni terreni, favorendo quello di proprietà di una sua lontana cugina. Questa l’accusa che la procura muove nei confronti di Stefano Gatto, ex primo cittadino di Offagna ed ex consigliere provinciale, che questa mattina ha affrontato l’udienza preliminare che lo vede coinvolto per abuso d’ufficio. Il gup Francesca De Palma ha però rinviato qualsiasi decisione su un possibile rinvio a giudizio. La difesa, rappresentata dall’avvocato Marina Magistrelli, ha infatti chiesto un’integrazione difensiva con ulteriori indagini. Il fatto preso in considerazione dagli inquirenti risale al novembre 2014, quando era stata votata dal consiglio comunale una variante, proposta dalla giunta, per modificare l’edificabilità di una serie di terreni del comune di Offagna. Tra la serie di lotti beneficiari della variante – che li rendeva da agricoli a potenzialmente edificabili – c’era anche quello di proprietà del marito di una sua lontana cugina. Di qui, l’accusa di averla presumibilmente favorita. A far partire le indagini era stato un privato cittadino tramite un esposto in cui veniva sostenuto un presunto conflitto di interessi tra l’approvazione della variante e il primo cittadino, parente della famiglia interessata dalla modifica. Stando all’esposto, Gatto si sarebbe dovuto astenere dalla votazione in consiglio comunale, avvenuta nel novembre 2014. Per la difesa, le accuse non stanno in piedi. Anzitutto perchè nell’elenco dei terreni, i lotti erano stati indicati in maniera generica e non con il nome dei proprietari. Poi, la variante era stata proposta su decina di porzioni di terreno e non solo ed esclusivamente su quello di proprietà del marito della cugina di Gatto. Infine, la lontana parente dell’indagato non ha neanche usufruito del beneficio della variante, lasciando il lotto agricolo e decidendo di non trasformalo in edificabile.
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