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Assestamento di bilancio,
per la Mariani:
“Quadra per entrate eccezionali”

OSIMO - La capogruppo teme che i conti del Comune di Osimo tra qualche anno finiranno in default perchè "le variazioni approvate stamattina in aula si reggono sugli introiti della vendita Astea Energia e sui rimborsi dell'assicurazione che ha liquidato i danni da terremoto sugli immobili comunal”

Maria Grazia Mariani nella Sala Gialla

Il bilancio del Comune di Osimo? Quadra ma non è sano. Le spese correnti (personale, servizi, potature alberi, tinteggiature), sono coperte con entrate ‘eccezionali’, ‘una tantum’ e destinate ad altro. Le variazioni di bilancio approvate oggi che prevedono nuovi servizi alla disabilità, alla manutenzione ordinaria del verde e delle scuole, si reggono infatti sugli introiti derivanti dalla vendita Astea Energia e sui rimborsi da parte della compagnia di assicurazione che ha liquidato i danni subiti da immobili comunali a seguito di eventi sismici”. Le annotazioni sono state rivolte stamattina in aula alla maggioranza dalla capogruppo del Gruppo Misto, Maria Grazia Mariani. “E’ corretto coprire le spese correnti con i fondi liquidati dall’assicurazione per sistemare la chiesa del Cimitero Maggiore e lasciare la chiesa nello stato di dissesto in cui è? – si domanda la consigliera di minoranza – E’ corretto destinare gli utili Astea per erogare i servizi sociali? A mio parere no, anzi è un segnale chiaro: il bilancio è in difficoltà e rischia a breve il defoult. Abbiamo tamponato per quest’anno, ma i prossimi anni? Come faremo a garantire i servizi in continuità e non per spot?”

Mancano davvero pochi mesi per l’avvio ufficiale della campagna elettorale ma i vari partiti sono già in effervescenza e secondo Maria Grazia Mariani, “la maggioranza si preoccupa di fare in fretta e furia quello che in 4 anni non è riuscito a fare, ma non posso condividere questa politica scellerata. Tanto per fare un esempio: con l’utile Aseta si è finanziato il servizio assistenza scolastica per gli alunni disabili. La spesa stanziata (23.000 euro) copre il periodo settembre/dicembre 2018. Ma nel 2019 non è stato previsto un centesimo. Come si potrà garantire ai bambini disabili il servizio per l’intero anno scolastico? E per l’anno scolastico 2019/2020? Dobbiamo augurarci un terremoto all’anno? – osserva provocatoriamente la consigliera-. o continuare a vendere (quello che non abbiamo più)? Come quadreremo il bilancio i prossimi anni? La soluzione è già scritta. Due sono le possibilità: o non si erogano servizi, o si chiede ai cittadini di pagare di più”.

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