di Federica Serfilippi
Omicidio di Emma Grilli, preso il presunto killer. Si tratta del vicino di casa dell’anziana uccisa nel suo appartamento lo scorso 17 luglio, in via Verdi. L’uomo fermato è il 57enne Maurizio Marinangeli,vive con sua madre al quarto piano dello stesso palazzo ed è stato arrestato questa mattina dai carabinieri dopo la misura cautelare del carcere firmata dal gip Antonella Marrone su richiesta del pm Paolo Gubinelli. L’uomo, che fa l’aiuto cuoco nel pub di proprietà del fratello, è affetto da ludopatia, una patologia per cui era stato ricoverato in una comunità di Castelplanio da settembre 2017 fino allo scorso 30 aprile. Sarebbe stata dunque la sua smania di trovare soldi per giocare alle slot machine a portarlo ad uccidere con 11 coltellate la vicina 85enne. Gli inquirenti sono arrivati a lui dopo il ritrovamento di alcuni gioielli rubati a casa della vittima in un compro oro di Falconara, un negozio dove il 57enne – questa l’ipotesi della procura – si era recato subito dopo il delitto, avvenuto tra le 9.44 e le 11 del 17 luglio. Il cerchio dei sospetti si è iniziato a stringere quando i carabinieri del Reparto Operativo, unitamente ai colleghi della compagnia di Jesi, hanno capito che Emma conosceva il suo assassino. In casa, infatti, non sono stati trovati segni di scasso. È stata la vittima stessa, di ritorno da alcune commissioni, ad aprire la porta al killer a cui era legata da un legame di conoscenza.
Questa la ricostruzione degli inquirenti: l’uomo – che vive al piano superiore rispetto all’appartamento dell’anziana – era sceso dall’85enne con una scusa qualunque. Una volta dentro casa della vittima, le avrebbe iniziato a chiedere un prestito in contanti. Con il diniego della vecchietta, l’uomo avrebbe perso il senno, afferrando un coltello da cucina e pugnalando la povera vicina per 11 volte, colpendola alle mani, al collo e all’addome. Fatale una ferita alla gola che ha lasciato dissanguare l’anziana, trovata poi dal marito Alfio Vichi riversa sul lavandino della cucina. Dopo aver riposto il coltello su un mobile, il 57enne ha messo le mani su quattro gioielli: un anello d’oro, un ciondolo in oro bianco, una collana con ciondolo in oro e una fede nuziale. Questi ultimi due monili erano indossati dall’85enne al momento della morte. In un secondo momento, forse per depistare le indagini, il killer ha aperto vari cassetti di casa da cui, però, non ha preso nulla. Circa un’ora dopo l’omicidio si è recato al compro oro ed ha incassato 400 euro. Di sicuro, 60 ne doveva a un conoscente che gli aveva prestato dei soldi. Stando agli investigatori, dopo l’uscita dalla comunità Marinangeli aveva ripreso il vizio del gioco, chiedendo a alcuni amici piccoli prestiti per poter sedare la sua sete.
A causa della patologia, l’uomo ha un tutore finanziario – suo fratello – e uno nominato dal giudice civile. Avrebbe avuto a disposizione solamente 15 euro al giorno da spendere e giustificare con tanto di presentazione di scontrini. Una sorta di pocket money per tenere l’uomo in un regime finanziario ridotto. In passato, per la sua dipendenza, si è anche beccato una denuncia dall’ex moglie a cui aveva rubato alcuni gioielli. A far indirizzare i sospetti su di lui sono state alcune testimonianze contraddittorie rese in più occasioni. Ad ogni domanda ulteriore degli inquirenti, guidati sul campo dal tenente colonnello Americo Di Pirro, avrebbe sempre cercato di aggiustare il tiro, cercando di depistare le indagini. Il bingo dell’inchiesta è arrivato con il ritrovamento dei monili rubati, riconosciuti dai familiari della vittima. Su una collanina sono state riscontrate tracce ematiche appartenenti ad Emma. Sotto sequestro sono finiti l’appartamento di Marinangeli e la sua auto, quella con cui avrebbe raggiunto Falconara. Per lui, ipotizzati due reati: omicidio volontario aggravato da futili motivi e rapina. Dopo le formalità di rito compiute questa mattina in caserma, è stato trasferito a Montacuto.
(servizio aggiornato alle 13.30)
(foto Giusy Marinelli)
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