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Incapacità gestionale e mancato controllo,
le cause dei debiti di Aerdorica
per la commissione d’inchiesta

ANCONA - Sono le conclusioni a cui è giunto l'organismo del Consiglio regionale, istituito nel 2017, dopo un anno e mezzo di audizioni, sedute ed approfondimenti sulle vicende che hanno portato la società di gestione dell'aeroporto delle Marche ad un passo dal fallimento. Sotto accusa il management dal 2008 al 2015, ma le opposizioni in Aula puntano il dito anche contro la presidenza Ceriscioli. La difesa della maggioranza, invece, sull'opera di rilancio dell'infrastruttura messa in campo dall'attuale Giunta regionale, mentre si attende ancora il via libera dell'Europa sui 20 milioni stanziati da Palazzo Raffaello per la ricapitalizzazione di Aerdorica. Intanto il Tribunale di Ancona ha ammesso la società al concordato preventivo

Una seduta del Consiglio regionale (foto d’archivio)

 

Una gestione caratterizzata da obiettiva incapacità, aggravata da una sostanziale assenza di direzione e controllo da parte della Regione, azionista di maggioranza, almeno dal 2008 e fino a tutto il 2015. Così, dopo un anno e mezzo di sedute, audizioni, approfondimenti, la commissione consiliare d’inchiesta ha bollato il management di Aerdorica. Oggi in Consiglio regionale la relazione, che consta di 56 pagine, sull’attività svolta dalla commissione, terminata lo scorso 25 luglio, e la conclusione a cui è giunta, illustrate dal suo presidente, Sandro Zaffiri (Lega). «La commissione – ha ricordato Zaffiri – aveva un compito ben preciso, cioè quello di verificare l’efficienza, l’efficacia, l’economicità e capacità manageriali delle gestioni che si sono succedute nella conduzione del principale scalo aeroportuale marchigiano. Ha svolto il proprio lavoro – ha aggiunto – acquisendo una cospicua documentazione, ascoltando numerosi soggetti e avvalendosi delle valutazioni di un consulente esterno (il dottor Recanatini) del quale si condividono, in larga parte, le note tecniche. In sostanza – ha concluso Zaffiri – si è delineato un quadro di obiettiva incapacità gestionale aggravata da una sostanziale assenza di direzione e controllo da parte dell’azionista di maggioranza almeno dal 2008 e fino a tutto il 2015».

L’ammissione al concordato preventivo. La relazione della commissione in Aula, all’indomani della decisione del Tribunale di Ancona di ammettere Aerdorica al concordato preventivo. Decisione che rappresenta un passo in avanti verso la salvezza della società di gestione dell’aeroporto delle Marche. L’assemblea con i creditori è stata fissata per il 16 gennaio 2019, data entro la quale dovrebbe arrivare il parere della commissione europea sulla natura dei 20 milioni stanziati dalla Regione per la ricapitalizzazione: sono da ritenersi aiuto di Stato? Questa la domanda a cui deve rispondere Bruxelles.

I commenti alla relazione. Conclusa la relazione, il commento del capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Zaffiri che ha esteso il suo giudizio negativo sulla gestione di Aerdorica anche al periodo successivo al 2015, alla presidenza targata Ceriscioli, invitando la Giunta regionale «a impegnarsi per il futuro dello scalo marchigiano. Non ci fermiamo alle critiche − ha affermato −, ma chiediamo l’impegno della Giunta regionale a programmare il futuro dell’aeroporto delle Marche su tre fronti di azione: individuare una direzione con eccellenti capacità nel settore del trasporto aereo; attuare un’operazione di costante monitoraggio stante il perdurare della situazione di crisi; presentare all’Assemblea entro il 30 novembre 2018 un programma di iniziative, concretamente realizzabili, volte all’effettivo rilancio dell’aeroporto e contenuto all’interno ad un più complessivo piano di sviluppo». Il vicepresidente della commissione, Enzo Giancarli (Pd), ha voluto richiamare quello che era il compito della commissione, cioè indagare sulle gestioni e non programmare il futuro. «La programmazione sarà compito della Giunta – ha detto – sulle precedenti gestioni non abbiamo fatto sconti». Per il consigliere Luca Marconi (Udc) «ciò che davvero sarebbe interessante capire è quanto le gestioni abbiano inciso sui conti e quanto sulla ricerca di nuovi investitori». Ancora: la consigliera Elena Leonardi (FdI) ha lamentato l’assenza di un coinvolgimento nel giudizio complessivo dell’attuale Giunta regionale: «l’incapacità gestionale – ha affermato – porta uno stesso colore politico». Il consigliere Piero Celani (FI) ha evidenziato come la vicenda Aerdorica rappresenti «lo specchio del fallimento di una politica regionale che non ha saputo lavorare in settori strategici«. Il consigliere Francesco Giacinti (Pd) ha ricordato come «questa amministrazione ha messo in campo una azione di salvataggio e rilancio in chiara discontinuità con il passato». Sandro Bisonni (Misto) ha invitato a guardare al domani nel tentativo di «difendere l’aeroporto con i denti». L’assessore Pieroni ha rivendicato l’azione della Giunta Ceriscioli, «indirizzata alla salvaguardia dell’aeroporto». Impegno confermato dalla vicepresidente della Giunta Anna Casini: «Una situazione molto complessa che è stata affrontata con serietà, trasparenza e determinazione da questo Esecutivo verso l’obiettivo del salvataggio e della vendita ad un azionista privato».

Accuse senza appello da parte dei portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale. «Le Giunte regionali che si sono succedute dal 2008 al 2016 hanno erogato alla società Aerdorica 34 milioni senza informare nessuno di come questo denaro pubblico veniva speso dalla società che gestisce l’aeroporto di Falconara − le parole del capogruppo, Gianni Maggi −. Non c’è stato un controllo mirato e approfondito soprattutto nei riguardi dei criteri di valutazione delle poste iscritte in bilancio, con risultati non veritieri, tant’è che non è affatto azzardata l’ipotesi del reato di falso in bilancio». Maggi ha posto l’attenzione anche sulla trattativa Novaport. Trattativa poi naufragata. «La commissione ha ascoltato nelle audizioni tutto e il contrario di tutto, ma la sintesi è che, nonostante fossero stati chiamati ad Aerdorica due figure apicali della Giunta regionale per gestire la vendita della maggioranza all’acquirente privato, la trattativa è naufragata per il parere negativo di Enac prima e del Ministero poi». E ancora, l’aumento di capitale sub judice della Commissione europea. «Non c’è un piano industriale adeguato da cui risultino concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico e di quello finanziario. Le cifre che contiene fanno sorgere dubbi sulla sua concreta tenuta visto che non ci sono indicate uscite per investimenti, come non è indicata neppure la cifra di 3,28 milioni del verbale elevato dalla Guardia di Finanza. La fragilità circa il futuro di Aerdorica è evidente − ha sostenuto Maggi −, come la colpevole ed imperdonabile assenza di controllo da parte della Regione Marche, socio di maggioranza, che ha sperperato in modo irresponsabile decine di milioni di euro di denaro pubblico».

Il consigliere pentastellato Piergiorgio Fabbri ha sottolineato: «la sconcertante continuità nella malagestione amministrativa ed operativa di Aerdorica, che è sfociata in comportamenti perseguibili civilmente e penalmente, e l’assoluta assenza di controllo e indirizzo strategico da parte della Regione sulla società. Tra i numerosi soggetti coinvolti nella disastrosa vicenda di Aerdorica, è difficoltoso trovarne di innocenti. Abbiamo riscontrato alcuni amministratori incompetenti, o negligenti, o disonesti, o combinazioni di questi». Per Fabbri non solo le precedenti, ma anche l’attuale Giunta regionale è responsabile del declino del Sanzio. «Questa giunta non ha visione strategica e capacità amministrativa, in piena continuità con le gestioni precedenti, e deve essere sterilizzata affinché smetta di fare danni che i cittadini marchigiani sono costretti a ripagare con i loro soldi».



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