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Pasticcio Tassa rifiuti, i rimborsi
slittano al 2019
Forza Italia: «Vergogna»

ANCONA – “Non c’è prescrizione” assicura il sindaco Valeria Mancinelli, rinviando al prossimo anno la restituzione della Tari maggiorata, in attesa di chiarimenti dal governo. Daniele Berardinelli (FI): “Non c’è nulla da chiarire: deve pagare il Comune, non i cittadini”

Pasticcio Tari, dopo aver annunciato la restituzione delle cifre non dovute con il prossimo saldo di novembre, il Comune rinvia al 2019 i rimborsi per i 16mila anconetani che dal 2014 al 2017 hanno pagato una tassa rifiuti più pesante del dovuto. “Dopo aver atteso che il Governo centrale, sia quello precedente che l’attuale, per evitare ulteriori pasticci, emanasse un provvedimento nazionale sul come procedere in maniera uniforme e valevole per tutti i Comuni italiani interessati, riguardo ai rimborsi della Tari, abbiamo dovuto optare per una soluzione diversa – dichiara il sindaco Valeria Mancinelli -. Stiamo costruendo un percorso, a seguito anche di pareri tecnico giuridici che abbiamo chiesto, che prescinde da un provvedimento nazionale. Questo ha determinato qualche settimana di ritardo che non permetterà di attuare questo meccanismo nel mese di novembre. Questo non pregiudica in alcun modo le posizioni dei cittadini, la prescrizione per l’anno 2014 che è l’anno più lontano, scade comunque al 31 dicembre 2019. Quindi c’è un anno per fare tutti gli atti necessari”. Così il sindaco Valeria Mancinelli anticipa le decisioni del Comune sulla questione dei rimborsi della Tari. A causa di un errore di interpretazione della norma, il Comune di Ancona ha applicato tariffe più alte ai proprietari di cantine, garage e pertinenze. Circa 16mila utenti sul totale di 40mila contribuenti anconetani. Ma se i primi dovranno ricevere un rimborso per questi anni di tassa rifiuti gonfiata, per gli altri si annuncia una manovra boomerang: saranno i 24mila anconetani senza pertinenze a vedere aumentare il conto totale della tassa rifiuti.
“Tra qualche giorno definiremo, anche alla luce dei pareri chiesti, il percorso amministrativo e ci confronteremo anche con le associazioni dei consumatori entro una decina di giorni – continua Mancinelli -. Dopo di ciò, daremo attuazione a questo provvedimento. Concretamente tutto il meccanismo andrà in attuazione nel primo semestre 2019, certo con qualche mese di ritardo ma questo è dovuto all’ attesa di un provvedimento nazionale che non è mai giunto mentre i Comuni sono stati costretti al fai da te”.

Daniele Berardinelli e Vincenzo Rossi, carte alla mano per sostenere le loro tesi sui rimborsi Tari

La soluzione anticipata dal Comune, viene contestata dal consigliere comunale di Forza Italia Daniele Berardinelli, secondo cui i finanziamenti per i rimborsi degli anconetani vanno trovati nel bilancio comunale. Il forzista cita la deliberazione della Corte dei Conti della Lombardia dello scorso maggio sul caso rifiuti e ribadisce che l’errore di calcolo della tassa non può essere pagato dai cittadini. “Solo pochi mesi fa, prima delle elezioni comunali, l’avvocato Mancinelli prometteva che avrebbe restituito ‘in maniera automatica, senza bisogno di fare ricorso’ le somme illegittimamente percepite da Ancona Entrate entro il 2018, probabilmente con un conguaglio nel pagamento della seconda rata a novembre – ricorda Berardinelli -. In realtà ieri in Commissione Bilancio l’assessore Simonella negava l’esistenza di tale ‘debito’, mentre nel frattempo in televisione la sindaca ipotizzava la restituzione forse nel 2019, alludendo ancora una volta senza vergogna a presunte mancate delucidazioni del governo, che oramai solo lei aspetta. Difatti la situazione è chiarissima – continua Berardinelli – dopo le comunicazioni date dall’allora governo a guida Pd e dopo l’ennesima pronuncia, in questo caso una deliberazione della Corte dei Conti della Lombardia, che smentisce tutte le strampalate teorie dell’avvocato sindaco. Non c’è alcuna possibilità di ‘compensare crediti/debiti’ all’interno della gestione Tari e le somme da restituire si possono prendere dal Bilancio comunale. Fa rabbia sentire cifre, tra l’altro a casaccio, sui numeri delle richieste di rimborso che l’amministrazione giudica molto bassi, dopo che proprio il sindaco del Comune di Ancona aveva promesso solennemente in Consiglio comunale e con la stampa che sarebbero stati automatici, invitando i cittadini ad attendere e a non presentare richieste di rimborso. Non solo, con questo atteggiamento ostruzionistico aumenteranno i ricorsi che dopo 90 giorni, con il silenzio/diniego, saranno portati in Commissione Tributaria Provinciale con la quasi certezza di condanne alle spese dell’amministrazione comunale e con conseguente aumento a dismisura dei costi: ma cosa può interessare alla Mancinelli, tanto queste somme in più le pagheremo noi cittadini di Ancona, mica il sindaco di tasca sua” conclude Berardinelli.

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