Taglio del nastro per il restyling di Fonte Magna ad Osimo. In mattinata riaperto anche il sottopasso di via Montefanese addobbato con i disegni degli studenti degli istituti comprensivi. Il collegamento del nuovo centro commerciale di Via Montefanese con il piazzale del San Carlo è stato interessato da lavori di ristrutturazione a cura dei titolari del punto vendita. Al suo interno, affissi alle pareti, le opere degli studenti degli istituti comprensivi del territorio, coinvolti nel progetto “Coloriamo Osimo”. Un’idea lanciata della società che gestisce il centro commerciale e patrocinata dal Comune di Osimo. Immagini con la particolarità di essere tutte attinenti alla storia e ai luoghi della città.
Taglio del nastro anche per Fonte Magna, simbolo della storia millenaria di Osimo (I sec. a. C.), restituita alla città con una nuova veste a seguito dei lavori di recupero eseguiti di concerto con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche. «Da troppi anni trascurato, finalmente restituiamo alla città uno dei suoi luoghi più suggestivi – ha detto il vicesindaco Pellegrini –, spesso sono gli stessi turisti a ricordarci quanto sia importante questo sito archeologico». Il vicesindaco ha inoltre ringraziato le associazioni Italia Nostra e Font Art per l’impegno profuso nella valorizzazione del sito e l’azienda Cultura Arborea che ha eseguito i lavori. Presente alla cerimonia il funzionario della Soprintendenza Stefano Finocchi: «Fonte Magna è una delle poche fonti citate ufficialmente dalla letteratura e il suo recupero rappresenta un elemento fondante della memoria storica di Osimo». Fra gli interventi anche quello dell’Ing. Roberto Vagnozzi, responsabile del dipartimento del Territorio del Comune di Osimo: «La sinergia fra gli enti coinvolti nel progetto ha permesso di raggiungere un ottimo risultato seppur in presenza di un budget limitato». Il direttore dei lavori, l’architetto Cristina Antonelli, ha ringraziato l’amministrazione comunale e ha sottolineato come «la sistemazione di quest’area rientri in un disegno più ampio che punta ad inglobare tutte le fonti della città in una sorta di parco urbano ed archeologico di grande interesse, con l’obiettivo finale di valorizzare questi luoghi mediante l’utilizzo di materiali naturali come i totem botanici e storici».
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