“Pugnaloni ci devi dare lavoro altrimenti ti uccideremo a te e ala tua famglia”. Un fantoccio con maglietta a righe e pantaloni beige cuciti insieme e imbottiti di carta, è stato ritrovato appoggiato ieri sera su un muretto terrapieno vicino al cimitero vecchio di via San Giovanni con un messaggio minatorio, a tratti sgrammaticato, rivolto al sindaco di Osimo Simone Pugnaloni e ai suoi familiari. Il pupazzo è stato trovato nei pressi dell’abitazione del sindaco, residente nello stesso quartiere. “Di parole ne ho sempre tante, – Simone Pugnaloni ha commentato con amarezza sui social media postando le foto – ma questa volta proprio non ne ho. Stavolta però voglio andare fino in fondo e sporgerò denuncia”. Tanti i commenti di condanna al gesto e di solidarietà che sono seguiti. Non è la prima volta che il sindaco di Osimo, ora in corsa per il mandato bis alle Amministrative 2019, diventa bersaglio di minacce.
LA LETTERA MINATORIA DEL 2014 – A luglio del 2014, un mese dopo la vittoria elettorale, erano state recapitate due lettere minatorie, rivolte a Simone Pugnaloni. “Se mi tagli il contato di gas ed energia elettrica ti sparo in fronte…”. Le missive facevano riferimento all’argomento spinoso che al tempo teneva banco sulle cronache dopo una pioggia di avvisi, circa 900 raccomandante di solleciti di pagamenti delle bollette di gas e luce relative a novembre-dicembre 2013 e gennaio-febbraio 2014 arrivate nelle cassette postali delle famiglie morose per un importo totale di circa 800.000 euro. Cinque anni fa, l’ipotesi di reato sulla quale indagava l’Uigos, l’Ufficio Investigazioni Generali e Operazioni Speciali del Commissariato Ps di Osimo, era quella di minacce aggravate da scritti anonimi.
I FANTOCCI DELLE ELEZIONI 2014 – L’ultimo episodio del fantoccio ricorda, però, per assonanza (ma non per contenuti) quello dei pupazzi, in scala 1:1, con messaggi minatori e di morte, appesi, in quattro diverse occasioni tra marzo e aprile 2014, su varie cancellate del quartiere Borgo, dove abitava l’ex sindaco Stefano Simoncini. Uno scherzo di cattivo gusto con l’invito reiterato a Simoncini a non correre per le elezioni comunali del 25 maggio 2014. In quella competizione elettorale le Liste civiche erano state rappresentate dal candidato a sindaco Dino Latini.
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