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Azienda unica rifiuti, Viva Servizi:
«Spetta all’Ata decidere
il percorso da seguire»

ANCONA - Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato al progetto votato dall'Assemblea Territoriale d'Ambito sull'affidamento in house dei servizi a una new company, anche la direzione generale di Viva Servizi (ex Multiservizi) prende la parola e analizza il verdetto che potrebbe aprire nuovi scenari

Foto d’archivio

 

Azienda unica dei rifiuti, Viva Servizi: “Attendiamo le decisioni che verranno adottate dall’Assemblea Territoriale d’Ambito”. E dunque la partita per poter affidare in house i servizi di igiene urbana alla NewCo formata all’85% da Viva Servizi e dal 15% da Ecofon passa dalla riunione dall’Ata al cui interno figurano 47 comuni. Dovrà decidere se aggiustare il tiro secondo le prescrizioni del Consiglio di Stato per procedere al progetto votato un anno fa oppure indire una gara pubblica per l’affidamento dei servizi. “È la prima volta − affermano Cda e direzione generale di Viva Servizi − che i Giudici di Palazzo Spada si pronunciano in ordine a questioni inerenti al modello dell’affidamento in house in una vicenda che loro stessi definiscono di eccezionale complessità. Complessità che deriva da una legislazione lacunosa e frammentata che ha portato l’istituto dell’affidamento in house ad essere costruito e definito da infinite pronunce giurisprudenziali emesse dai Giudici nazionali e sovranazionali, più che da testi normativi. A questo si aggiunga il continuo vento di cambiamento che segue ogni insediamento di Governo che, senza eccezioni, promuove l’emanazione di nuove norme in questa materia con soluzione di continuità rispetto ai loro predecessori”. Il Consiglio di Stato aveva, tra le altre cose, puntato l’attenzione sul requisito dell’attività prevalente, tenendo in considerazione il fatturato della società Capogruppo e delle società controllate. “Cinque anni fa Viva Servizi SpA (già Multiservizi SpA) deteneva quasi il 60% del capitale della società Prometeo spa ed avviò un percorso di riorganizzazione con l’intenzione di mantenere un ruolo nel settore del servizio pubblico della distribuzione gas nei Comuni Soci serviti. Ad oggi Viva Servizi  detiene il 55% di Edma Reti gas, che gestisce il servizio pubblico locale della distribuzione gas nel territorio di 15 Comuni suoi Soci e non controlla più il mercato della vendita del gas naturale che era di Prometeo, né direttamente né indirettamente; l’unica partecipazione riconducibile alla vendita gas è quella nella società Estra spa, pari al 10% del capitale. È chiaro che di questa circostanza il Giudice amministrativo non ha potuto tenere conto, dato che l’operazione di riassetto delle partecipazioni societarie si è conclusa a dicembre 2017, ma consente di confermare che ad oggi il fatturato riferibile al mercato della vendita del gas si ravvisa solamente nella partecipazione non di controllo nella società Estra spa”. E ancora, “in merito al requisito del controllo analogo, il Giudice amministrativo dichiara infondate le censure mosse nei confronti di Viva Servizi relative al funzionamento dell’assemblea dei soci il cui svolgimento, così come regolato dallo Statuto, si conferma idoneo a garantire l’esercizio congiunto del governo dell’ente societario. Detto ciò Viva Servizi resta in attesa delle decisioni che verranno adottate nella competente Assemblea dell’Ata Rifiuti”.

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