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Comitati di quartiere al voto,
Rubini: «Occasione persa per la partecipazione»

ANCONA - Dal 1 dicembre si potranno presentare le liste per i Consigli Territoriali di Partecipazione, che saranno eletti il 23 febbraio. Altra Idea di Città:«Non rispondono alle richieste di coinvolgimento dei cittadini, il voto sarà occasione di protesta e proposta ». Massimo Mandarano (Pd): «Niente a che vedere con le Circoscrizioni, ma comunque meglio di niente»

Il consigliere comunale di Ancona di Altra idea di città, Francesco Rubini

 

 

Scatole vuote ed inutili o importanti front office per i cittadini? Sui Consigli Territoriali di Partecipazione – versione depotenziata delle vecchie Circoscrizioni – si accende il dibattito politico. I nove comitati, uno per ogni zona in cui è divisa la città, saranno eletti il prossimo 23 febbraio, e dal 1 dicembre all’11 gennaio si potranno presentare le liste, ma secondo Altra Idea di Città, si tratta di un’operazione inutile poiché gli organismi non avranno alcun potere né risorse. «Rispetto alle Circoscrizioni, i Ctp sono come il giorno e la notte – commenta il consigliere comunale Pd, Massimo Mandarano, che nel 2010, quando le Circoscrizioni vennero abolite, era presidente della III -, non deliberano e non avranno capitoli di spesa. Sarebbe bello tornare indietro, ma non si può, quindi starà alla bravura degli amministratori farli funzionare comunque e renderli anello di congiunzione con Giunta e Consiglio». 

Decisamente più severo il giudizio di Aidc, secondo cui i Ctp, per come sono stati impostati, «rappresentano un’occasione persa: la Giunta non ha avuto il coraggio di prevedere uno strumento capace di dare risposta al bisogno di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. Ad esempio non sono previste risorse per  progetti e interventi di miglioramento  e manutenzione, così come non è prevista la possibilità di audizione e confronto con i consiglieri comunali, ma solo con URP ed Assessore alla Partecipazione democratica. Fra i compiti fondamentali individuati dalla Giunta c’è quello di promuovere il volontariato – puntualizza il movimento – per interventi sociali e di manutenzione del territorio: è certamente una attività da sostenere e valorizzare, ma non può essere utilizzato per sopperire all’assenza di intervento pubblico». Secondo Aidc, dunque, «le elezioni dei Consigli Territoriali devono essere un’occasione di protesta e proposta, di auto-organizzazione dei cittadini, per portare nel Palazzo la voce dei quartieri». Non del tutto discorde rispetto a queste posizioni, nonostante sia schierato sul lato opposto dell’emiciclo di palazzo degli Anziani, Mandarano vede però il bicchiere mezzo pieno: «in molti mi stanno chiedendo quando si voterà, c’è interesse da parte della gente. Inoltre, ogni consigliere è legato e cerca di rappresentare al meglio i quartieri in cui viene eletto. I Ctp diventano importanti in questo senso per far arrivare le istanze di quei quartieri e dei cittadini. Certo – sottolinea – la veste sarà moto diversa rispetto alle Circoscrizioni, ma è comunque meglio di niente». 

Quartieri al voto, arrivano le nuove Circoscrizioni

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