Il Comune di Falconara parteciperà alla conferenza dei servizi che sarà convocata la prossima primavera dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per esprimere il suo parere in merito alle barriere antirumore che Rfi intende installare lungo la linea ferroviaria e che rischiano di essere molto penalizzanti per i residenti. Nei giorni scorsi i tecnici di Rfi hanno illustrato il progetto agli amministratori comunali, che hanno incontrato i cittadini interessati, ossia quelli che subiranno l’esproprio dei loro terreni per l’installazione delle barriere. «I residenti – spiega l’assessore a Lavori pubblici e Ambiente Valentina Barchiesi – hanno tempo fino al 30 novembre per presentare osservazioni agli espropri e per questo entro la settimana prossima convocheremo di nuovo tutti gli interessati, per informare anche quelli che non hanno ancora dialogato con Rfi di quanto ci è stato presentato dalla società ferroviaria. Le barriere sono previste lungo la linea Adriatica a partire da Marina di Montemarciano, nell’abitato di Falconara e di Ancona. Il Comune ha già manifestato la propria contrarietà alla realizzazione di barriere che ostacolano la visuale e ha chiesto che, se proprio queste barriere dovranno essere realizzato, siano fatte in vetro». «L’opera dovrà essere il meno impattante possibile – aggiunge l’assessore all’Urbanistica Clemente Rossi – e di altezza nettamente inferiore a quella che ci è stata prospettata, che potrà sfiorare gli otto metri, anche per tutelare il paesaggio in una città che è già tormentata da una serie di criticità determinate da una accentuata antropizzazione ed edificazione e dal bypass ferroviario». La procedura che approderà alla conferenza dei servizi coinvolge anche la Regione, cui Rfi ha chiesto la conformità urbanistica. «Il Comune è pronto a far sentire la propria voce e a difendere le proprie ragioni a tutela della comunità, considerando che la risorsa spiaggia è quella più rilevante ai fini della vivibilità cittadina», afferma l’assessore Rossi. L’assessore Barchiesi chiarisce: «Porteremo sicuramente osservazioni in conferenza di servizi, perché un’opera così impattante per il territorio deve essere sì conforme alle esigenze di protezione dal rumore, ma deve anche tutelare il nostro paesaggio e i diritti degli espropriati?».
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