foto d’archivio
Viene operata per un’ernia ombelicale e dopo sette mesi scopre di avere nella pancia una garza chirurgica della lunghezza di quasi 10 centimetri. La diagnosi choc fa riferimento a una donna abruzzese di 43 anni che la settimana scorsa si è dovuta operare una seconda volta per rimuovere il corpo estraneo. Smaltita la convalescenza, ha deciso di intraprendere un’azione legale contro la clinica privata a cui si era rivolta per togliere l’ernia. Nel suo percorso giudiziario sarà seguita dal legale anconetano Gabriele Galeazzi che ha già acquisito tutta la documentazione medica della donna. Ad aprile 2018 si era sottoposta al primo intervento, affidandosi a una clinica fuori regione. Dopo la rimozione dell’ernia, la donna non si è più ripresa, a causa di un rigonfiamento dell’addome, malessere diffuso e della presenza di un foro sulla pancia da cui fuoriusciva liquido. Preoccupata, si è rivolta ripetutamente al chirurgo che l’aveva operata, ricevendo sempre risposte confortanti: “E’ il decorso post operatorio”. Ma la donna non si è fermata, andando a sottoporsi a degli esami diagnostici mirati che hanno fatto emergere la presenza del corpo estraneo. Di lì, la decisione inevitabile di sottoporsi a un’altra operazione, eseguita in una clinica pesarese, e iniziare una battaglia legale (siamo alle fasi preliminari) contro la struttura che avrebbe dimenticato in sala operatoria la garza.
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