di Federica Serfilippi
«È arrivato un ragazzo da me, fuori dalla discoteca, dicendomi che gli avevano provato a strappare la catenina dal collo, usando uno spray». Sono queste le parole di Marco Cecchini, uno dei dj della Lanterna Azzurra di Corinaldo e figlio di uno dei gestori del locale. Quando è successo il parapiglia all’interno, Marco (dj Marcos) stava fuori per fumarsi una sigaretta. Era da poco passata mezzanotte e mezza. È in questo momento che è stato raggiunto dalla vittima della tentata rapina. «Marco, mi ha detto, hanno appena cercato di portarmi via la catenina. Un ragazzo ha spruzzato dello spray». Tempo pochi secondi e il dj ha visto la folla uscire dal locale in maniera confusionaria. «Ho assistito a un improvviso fuggi fuggi, sono rimasto fuori per capire cosa stava accadendo e poi ho iniziato ad aiutare le persone che erano in difficoltà. Cosa ho visto? Scene brutte, bruttissime». Sulle norme di sicurezza del locale, punto su cui si stanno concentrando le indagini della procura: «Non so perché tutti si sono diretti verso un’unica uscita. Ce ne erano altre due aperte. E anche le tre sale della discoteca erano perfettamente funzionanti: in due ci sono i dj, l’ultima viene utilizzata per chiacchierare e sedersi tranquillamente». I magistrati sono anche al lavoro per capire quanti biglietti effettivamente siano stati strappati per assistere al concerto di Sfera Ebbasta, mai arrivato a Corinaldo nonostante l’evento fosse previsto per le 22. «Faccio il dj da almeno quattro anni − conclude Marco − e sinceramente il locale non era strapieno per niente. In questo momento le accuse sono tante, ma bisogna dare il peso alle parole che si dicono». Marco è stato ascoltato dagli inquirenti ieri mattina (8 dicembre).
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